L’ultimo argomento discusso nella seduta del Cal del18 maggio scorso riguardava l’intesa sulla deliberazione della giunta regionale, approvata in via preliminare, con la quale sono state recepite disposizioni statali e sono state riformulate le norme anche di livello regionale riguardanti le indennità, i gettoni di presenza, i rimborsi delle spese di viaggio, vitto e alloggio per gli amministratori locali della regione.
L’assessore regionale alle Autonomie locali, Andrea Garlatti , presenta alla seduta, ha evidenziato le novità più rilevanti introdotte dal provvedimento in discussione ed in particolare:
- riduzione del 10 % dell’importo dei gettoni di presenza o dell’indennità sostitutiva del gettone di presenza, per i consiglieri provinciali. La riduzione prevista è la minima consentita dalla legge (LR 22/2010, articolo 12, comma 2);
- non più indennità di funzione per il presidenti dei consigli comunali e provinciali (LR 22/2010 articolo 12, comma 40) ma un compenso pari al gettone spettante ai rispettivi consiglieri, maggiorato nella misura del 30%; nel caso dei presidenti dei consigli provinciali gli stessi possono avere diritto eventualmente all’indennità derivante dalla trasformazione del gettone di presenza per i rispettivi consiglieri, sempre con la maggiorazione del 30%. (La maggiorazione prevista dalla L.R. 22/2010 è pari al 50%);
- non più determinazione da parte della Regione dei compensi spettanti ai presidenti ed ai consiglieri circoscrizionali, perché saranno gli stessi enti a determinarlo, pur entro la misura massima dello stesso gettone dei consiglieri provinciali per i Presidenti dei consigli circoscrizionali e del 30% del medesimo gettone per i consiglieri circoscrizionali (LR 1/2011 articolo 2, comma 3);
- previsione della nuova disciplina in merito ai rimborsi spese viaggio, vitto ed alloggio, in relazione alla quale viene data autonomia agli enti locali nella determinazione degli importi, prevedendo dei limiti massimi; - specificazione che i rimborsi spese spettano anche agli amministratori che partecipano alle sedute del Consiglio delle Autonomie locali;
- possibilità per l’ente di rideterminare in riduzione le indennità e per il singolo amministratore di rinunciare in tutto o in parte alle stesse. Tale disposizione è stata introdotta per rispondere a numerose richieste degli enti locali di poter disporre di maggiore autonomia in merito;
- precisazione dei criteri per individuare i comuni ad economia turistica i cui amministratori beneficiano di maggiorazione delle indennità;
- precisazione delle modalità di calcolo e casi di corresponsione dell’indennità di fine mandato (calcolata sull’indennità base e corrisposta anche in caso di non percezione da parte del Sindaco o Presidente di provincia della rispettiva indennità per applicazione del divieto di cumulo);
- precisazione dei Consorzi cui è applicabile la disciplina delle indennità in seguito all’e ntrata in vigore della LR 1/2006. Si chiarisce che trattasi dei consorzi di cui all’articolo 24 della medesima legge;
Inoltre l’assessore Garlatti ha riferito al Consiglio che sarà apportato un emendamento al testo della deliberazione, al fine chiarire le modalità di calcolo dell’indennità di fine mandato in relazione ai comuni ad economia turistica; in particolare, nel testo definitivo sarà esplicitato che, in relazione ai comuni turistici, l’indennità base cui fare riferimento per il calcolo dell’i ndennità di fine mandato è quella maggiorata.
Nel corso della seduta il presidente del Cal, Ettore Romoli, ha espresso apprezzamento per l’i ntroduzione della possibilità di riduzione da parte degli organi collegiali delle indennità di funzione e di rinuncia parziale da parte di ciascun amministratore, alle indennità di funzione e di presenza e ha rilevato l’illogicità delle differenze intercorrenti fra la disciplina delle indennità vigente per i Comuni e quella riguardante le Province, auspicando che, a livello legislativo, tale disciplina venga uniformata.
Il sindaco di Cervignano del Friuli ha evidenziato la problematica di ordine generale connessa al tema c.d. dei costi della politica, il quale, di frequente, assume dimensioni populiste e comporta la svalutazione del lavoro svolto dagli amministratori; ritiene che il concetto aprioristico dell’antipolitica vada combattuto e ferma restando la necessità di correggere eventuali “storture”, il tema dei costi connessi allo svolgimento delle funzioni istituzionali deve formare oggetto di un’attenta riflessione, tenendo in considerazione la rilevanza che l’attività politica assume nella vita sociale e civile.
Al termine della discussione il Consiglio delle autonomie locali ha espresso all’unanimità l’i ntesa sulla proposta della Giunta regionale (vedi deliberazione CAL n. 25/2011).
In seguito ad una presa di posizione dell’ANCI riguardo a problemi e difficoltà che potevano sorgere in seguito alla possibilità prevista nella deliberazione della Giunta regionale di autoridursi l’indennità da parte degli amministratori locali, l’Assessore regionale Garlatti ha ritenuto di riportare al CAL la questione.
Nella seduta del 16 giugno 2011 pertanto il CAL ha deliberato una integrazione alla precedente deliberazione proponendo alla Giunta regionale di cancellare il punto relativo alla possibilità per gli amministratori locali di rinunciare, anche parzialmente, alle rispettive indennità e così mantenendo la situazione attuale e cioè si può rinunciare solo all’intera indennità e non ad una sua parte (vedi deliberazione CAL n. 26/2011).