Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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cons-aut/numero 10






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Territorio

Non incontra il favore del CAL il nuovo Piano di Governo del Territorio

Nel corso della seduta del 2 ottobre il Consiglio delle autonomie locali con 7 sì, 10 no e 6 astesioni ha espresso parere negativo sul Piano di governo del territorio (vedi deliberazione CAL n. 39/2012).

Il documento era stato esaminato in via preliminare dalla III Commissione del CAL nelle sedute del 19 e del 26 settembre 2012. In esito all’approfondimento tecnico condotto la Commissione - premessa la condivisione pressoché unanime per la nuova concezione della pianificazione regionale, che vede i Comuni come protagonisti e che si pone come una sfida che i Comuni stessi sono pronti a cogliere e per la quale ritengono che il sistema degli Enti sia sufficientemente maturo - aveva ritenuto di non esprimere un preciso orientamento e di riportare la discussione alla seduta plenaria del Consiglio delle autonomie locali, al fine di dibattere nuovamente alcune questioni relative ai contenuti dell’atto.

In particolare era stata rappresentata la necessità di un approfondimento del concetto di area vasta con riferimento alla sua configurazione ed al suo ruolo, anche alla luce del fatto che l’area vasta dovrebbe assorbire le funzioni già svolte dagli organismi decisionali ed amministrativi comunali e che non risultano irrilevanti le possibili dinamiche interne all’area stessa; il fatto che il quadro delle regole concernenti la riforma della pianificazione non risulta ancora chiaro e l’opportunità che il cambio della governance della pianificazione territoriale sia concomitante alla riforma del sistema della autonomie locali; il fatto che non risulta chiaro quali siano le finalità che il Documento Territoriale Strategico propone e alle quali i Comuni in forma singola o associata dovrebbero adeguare i propri Piani.

L'assessore regionale Riccardo Riccardi, nel corso della seduta ha replicato alle espressioni favorevoli al principio dell’atto ma contrarie al contenuto dello stesso, ribadendo l’urgenza della riforma della pianificazione territoriale del Friuli Venezia Giulia alla luce del grave ritardo rispetto alle reali esigenze della comunità che deve ancora fare riferimento al Piano urbanistico del 1978.

Ha ricordato inoltre che la stessa costituisce una riforma di sistema, un passo avanti rispetto a scelte sistemiche globali caratterizzato da proposte e non da norme che saranno predisposte solo in seguito, anche in base alle indicazioni raccolte. Le spiegazioni e la disponibilità dell'assessore a cancellare i punti indicati dai richiedenti, ad esempio dal sindaco di Udine Furio Honsell che ha contestato l'estremo rigore di regole e prescrizioni a fronte di principi formulati in maniera a suo dire poco chiara, non sono bastati ad ottenere il via libera del CAL. Le Aree Vaste saranno di competenza dei Comuni, aveva inoltre precisato l'assessore, e la riforma porrà i sindaci nelle condizioni di determinare le rispettive scelte territoriali.

Sorpreso dall'esito del voto anche il presidente del CAL Ettore Romoli che ha giudicato strana la condivisione universale dei concetti e la contemporanea maggioranza di no dai quali, con dichiarazione palese, si è dissociato il sindaco di Medea, Alberto Bergamin.

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