Con 14 sì ed un astenuto il Consiglio delle autonomie locali, nella seduta del 12 settembre 2012, ha dato parere favorevole al nuovo Regolamento che introduce le modalità ed i criteri per la concessione di contributi per il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche nelle abitazioni civili (vedi deliberazione CAL n. 35/2012).
Dalla III Commissione, che aveva preso in esame il provvedimento, era già emerso un orientamento sostanzialmente positivo, anche se non erano mancate osservazioni sulle modifiche al Regolamento proposto dalla Giunta regionale. In particolare, sia il Comune di Udine che quello di Trieste avevano rilevato come, rispetto alla normativa precedente, il Regolamento prevedesse un incremento della documentazione che i cittadini erano chiamati a presentare per richiedere i contributi regionali.
I Comuni hanno espresso sostanziale accordo sulla necessità di richiedere una specifica documentazione in caso di lavori particolarmente impegnativi, ma hanno anche rilevato che per le opere di modesta entità la presentazione di relazioni analitiche, predisposte da tecnici, potesse rappresentare un aggravio economico eccessivo per l’utenza.
Nel corso del dibattito i rappresentanti della Direzione centrale della salute hanno depositato, oltre ad un documento contenente i riscontri puntuali alle osservazioni formulate dal Comune di Udine, un nuovo testo del Regolamento in esame, in cui sono state evidenziate le proposte di modifica formulate in accoglimento delle osservazioni emerse in Commissione. Oltre alle modifiche che, sostanzialmente, consentono di semplificare gli aspetti procedimentali e gli adempimenti posti a carico dei cittadini, è stata da essi, altresì, confermata la creazione di una banca dati delle domande, che potrà essere condivisa con i Comuni.
Sono state, infine, fornite indicazioni sulla scelta operata dalla Regione di adottare un diverso e più efficace sistema di formulazione della graduatoria fondato sull’applicazione simultanea di due criteri: la gravità della disabilità certificata e la situazione ISEE del nucleo familiare dei beneficiari. In questo modo a parità di gravità sarà avvantaggiato non chi presenta per primo la domanda, come avvenuto fino ad oggi, ma il soggetto che versa in una situazione di maggior disagio. Il nuovo Regolamento prevede, inoltre, che il richiedente debba presentare, ad integrazione del certificato di invalidità, un certificato medico, in carta libera, qualora dalla certificazione di invalidità non risultino esplicitamente le obiettive difficoltà che derivano dalla disabilità accertata. Una richiesta necessaria per assicurarsi che la scelta dell’intervento richiesto dall’utente sia effettivamente rispondente alla soluzione dei problemi di accessibilità all’ambiente di vita legati alla sua specifica menomazione o limitazione funzionale.