L’esame sulla legge finanziaria regionale per l’anno 2013 (L.r. 31 dicembre 2012, n. 27) e sullo schema di disegno di legge regionale di approvazione del bilancio di previsione per l’anno 2013 e per gli anni 2013-2015 (L.r. 31 dicembre 2012, n. 28) ha impegnato il Presidente, l’Ufficio di Presidenza ed i componenti del Consiglio delle Autonomie Locali in un complesso, prolungato e, per certi versi, ancora non concluso confronto con i vertici politici, i dirigenti ed i funzionari dell’Amministrazione regionale.
La manovra finanziaria, in ragione delle misure adottate dal Governo e dal Parlamento nazionali volte a ridurre la spesa pubblica nazionale e delle conseguenti strategie d’intervento varate dalla Giunta regionale, per conseguire un migliore utilizzo delle minor quota di risorse a disposizione, valutabili in oltre un miliardo di euro rispetto al 2012, è stata accolta, infatti, da diffuse e profonde preoccupazioni da parte degli amministratori locali. Proprio per superare gli impatti pesantemente negativi causati agli assetti finanziari di Comuni e Province, dalla sensibile riduzione dei trasferimenti ordinari e dall’introduzione del nuovo obiettivo del Patto di stabilità, consistente nel conseguimento del saldo di competenza mista, il CAL nella riunione del 12 novembre, accogliendo la proposta avanzata dall’assessore alla funzione pubblica e autonomie locali Elio De Anna, non ha espresso il proprio pronunciamento sui documenti finanziari e di programma per il 2013 e, al fine di trovare delle soluzioni condivise per meglio modulare le misure finanziarie e le disposizioni normative nell’ottica della sostenibilità dell’intero sistema Regione – Autonomie locali, nel rispetto del principio di leale collaborazione, ha deciso di dar luogo alla costituzione di apposito tavolo di confronto, composto, congiuntamente da amministratori e tecnici dell’Amministrazione regionale e degli enti locali.
Nel corso dei successivi incontri con l’assessore alle Finanze, Sandra Savino, ed il collega, Elio De Anna, responsabile delle autonomie locali, accompagnati dai rispettivi dirigenti centrali, Antonella Manca e Claudio Kovatsch, i rappresentanti degli Enti locali hanno potuto apprezzare lo stanziamento di ulteriori 44 milioni in favore delle autonomie locali, disposto dalla Giunta grazie ad una posta di 70 milioni derivante alla Regione a seguito del positivo esito di un ricorso contro il Governo nazionale, disposto dalla sentenza n. 241/2012 della Corte Costituzionale, nonché la diversa modulazione del "Patto di competenza mista di cassa", per la quale si è prospettata l’assunzione a carico della Regione di una quota fino a novanta milioni di euro dei 192 in totale previsti di ‘sforameno’ per l’anno 2012, mentre l’originaria impostazione prevedeva tale onere a totale carico degli enti locali.
La proposta della Giunta regionale di assegnare 22 milioni alle Province (20 relativi all'addizionale sull’energia elettrica e 2 liberi) e altrettanti ai Comuni (6,8 relativi all'addizionale sull’energia elettrica e 6,8 liberi), ha costituito, quindi, oggetto di ulteriori confronti con la Giunta regionale, anche per la parte relativa alla suddivisione delle poste destinate ai Comuni, in relazione alle diverse fasce di popolazione, che si sono svolti congiuntamente alle rappresentanze regionali dell’ANCI e dell'UPI. I documenti finali, licenziati dal Consiglio regionale, dopo l’ennesimo confronto, hanno registrato, quindi, un ulteriore, seppur lieve incremento delle risorse in favore del sistema delle autonomie locali, riportando complessivamente la manovra finanziaria 2013 ad una riduzione di circa il 18% dei trasferimenti rispetto a quanto originariamente stanziato per l’anno 2012. Il tema, come detto, non risulta del tutto concluso: si tratterà, infatti, di definire i criteri di ripartizione dei 90 milioni di euro della quota regionale relativa al patto di stabilità in modo equo tra tutti gli enti locali, ma – come detto dal Presidente del CAL, Ettore Romoli – “la percentuale della riduzione dei trasferimenti non mette in sicurezza i bilanci di tutti i Comuni e ve ne sono alcuni a rischio default” ed anche per le Province rimane da risolvere tutta la partita dei contributi pluriennali e dei trasferimenti disposti a coperture delle spese sostenute per talune competenze più di recente acquisite, per cui non si esclude un ulteriore intervento con la prossima legge di assestamento del bilancio regionale.
In forza di quanto disposto dall’articolo 14 della Legge Finanziaria, i Comuni e le Province dovranno deliberare il bilancio di previsione entro 60 giorni dall’approvazione della deliberazione della Giunta regionale (da adottarsi entro il 31 marzo 2013) di determinazione dell’entità del concorso di ogni singola amministrazione locale al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica, ai fini del rispetto del patto di stabilità interno. Il termine di approvazione del bilancio potrà, tuttavia, essere ulteriormente differito qualora il confronto fra Regione e Stato non dovesse concludersi in tempo utile.