Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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cons-aut/numero 9






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UE

Legge comunitaria regionale

Durante la seduta del Consiglio delle autonomie locali del 22 settembre è stata approvata a maggioranza, con 3 astensioni su 19 votanti, l'intesa sullo schema di legge concernente, tra l’altro, l'adempimento degli obblighi della Regione derivanti dall'appartenenza dell'Italia alla UE, in attuazione della direttiva comunitaria Bolkestein, già recepita dallo Stato (vedi deliberazione CAL n. 45/2011).

Il provvedimento reca modifiche alle legge regionale n. 29/2005. Infatti mentre gli articoli 14 e 15 della legge attengono alla gestione faunistico-venatoria in quanto prevedono l’adeguamento della normativa regionale alla direttiva 2009/147/CE concernente la conservazione degli uccelli selvatici, interventi determinati dalla necessità di far fronte alle censure mosse al Governo italiano nei confronti di due norme contenute nella legge regionale di manutenzione dell’anno 2010, il resto dell’articolato riguarda la direttiva 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno.

Con l'entrata in vigore delle nuove disposizioni, ha specificato l'Assessore regionale al lavoro, formazione, commercio e pari opportunità Angela Brandi, l'unico strumento del quale i Comuni dovranno tenere conto per svolgere le mansioni di pianificazione commerciale sarà il piano regolatore. Dall'applicazione della nuova normativa non avrà dunque più rilevanza il Piano regionale del commercio. Di conseguenza, ha affermato l'Assessore Brandi, verranno riviste le funzioni dell'Osservatorio regionale sul Commercio.

Nel corso della seduta sono state illustrate le conclusioni della II Commissione del CAL la quale aveva sottoposto il disegno di legge al vaglio preliminare. La Commissione aveva infatti osservato che sostanzialmente le norme codificano l’eliminazione di tutti i vincoli relativi alle superfici delle strutture di vendita lasciando solo i vincoli connessi alla tutela del territorio e dell’ambiente ovvero quelli derivanti dalla pianificazione territoriale e a tal proposito, è stata segnalata una certa preoccupazione per le difficoltà che, nelle more dell’adeguamento dei Piani comunali, i singoli funzionari comunali incontreranno nel momento in cui dovranno vagliare le domande e valutare la sussistenza dei motivi di interesse generale al rilascio delle autorizzazioni. In relazione all’attività di vendita per corrispondenza, che può aver luogo in più Comuni, è stata inoltre segnalata la difficoltà ad individuare il Comune a cui va presentata la SCIA ritenendo pertanto che sul punto sia preferibile, per chiarezza, l’attuale previsione normativa.

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