Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Geneticamente friulano in suinicoltura, l'Assessore Violino: "In Friuli piccole cose, ma di grande qualità"

Geneticamente friulano, il sogno di una regione che rinasce dalle ceneri della suinicoltura. A muovere, quattro anni or sono, il progetto di qualificazione genetica dei Suini nati allevati in Friuli Venezia Giulia c’è la crisi del settore, la direttiva nitrati, l’ influenza suina, non ultima la disciplinare del 2008 che allora sanciva l’esclusione dei suini friulani dalla Dop di Parma. La concertazione avviene attorno al tavolo della Regione e vede una straordinaria partecipazione di tutti gli attori protagonisti della filiera, gli artigiani, l’università, il consorzio del S. Daniele. Il progetto, un vero out standing – come lo ha definito Bruno Stefanon, preside della facoltà di medicina veterinaria di Udine alla sua presentazione ufficiale a Spiilimbergo  - rappresenta il top su scala internazionale poiché condensa competenze scientifiche e imprenditoriali. “AA” non è una combinazione cromosomica ma le iniziali, Avoledo e Armellim, che da pionieri assoluti hanno introdotto la sperimentazione in azienda incrociando 330 scrofe large white con suini Duroc e Galand per un totale di 5-6.000 suini geneticamente monitorati.
La ricerca compiuta e finalizzata alla valorizzazione del settore nella sua tipicità e alla sicurezza alimentare, parola chiave delle nuova Pac, consente una totale tracciabilità del prodotto dall’allevatore al consumatore, passando attraverso prosciuttifici e macelli grazie ad un sistema di microchip inseriti nelle cosce degli animali. Il database così ottenuto –  ha dichiarato Stefanon – consentirà a fine anno l’identificazione di un barcode o finger print per il suino friulano, quindi per la carne derivata e consumata sulle nostre tavole.
Dal controllo delle produzioni sperimentali, arrivano già notizie confortanti: si parla del 10% della riduzione degli scarti di coscia. “Stiamo facendo qualità” – ha affermato Marco Bassi, tecnico dell’associazione allevatori FVG. Il risultato non è solo genetico, ma un vero processo identitario e identificativo che guarda alla suinicoltura nella sua dimensione economica. Il marchio che fa il paio con il tipicamente friulano rappresenta la filiera corta a km 0 per le carni fresche e gli insaccati. In Friuli abbiamo piccole cose – ha concluso l’assessore regionale Claudio Violino – ma di grande qualità. Ci affidiamo alla responsabilità dei ristoratori affinché promuovano in cucina i prodotti dell’agricoltura autoctona. La sperimentazione - annunciano i partner presenti in sala – non si concluderà con il quinto anno ma proseguirà per un ottimale divulgazione del progetto. Quest’opera in più volumi confluirà poi in un manuale destinato all’allevatore friulano.




INFO:  
Segreteria Assessore Claudio Violino 
            ass.agricoltura@regione.fvg.it       
            tel. 0432 555361 





FOTO: Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali