Un vibrato grido d'allarme rivolto ai maidicoltori in occasione del convegno svoltosi nel mese di agosto a Mortegliano sul tema "Blave di Mortean, presente e futuro del mais" è stato lanciato dall'assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino.
A conclusione di un'articolata serie di interventi di carattere tecnico, volti ad evidenziare che occorre qualificare le produzioni, procedere all'alternanza delle colture per arrestare la diffusione dei parassiti come la diabrotica del mais, ottimizzare la distribuzione irrigua, mentre non sussistono forme di copertura assicurativa a fronte dei danni da parassitosi delle piante, Violino ha infatti affermato che gli agricoltori non debbono farsi distogliere dai risultati favorevoli di questa campagna agraria, motivati dall'elevato prezzo del mais che viene corrisposto sui mercati. Guardando con lungimiranza al futuro, occorre che anche i maidicoltori valorizzino le proprie capacità imprenditoriali innovandosi e puntando verso colture di qualità.
Per esempio, secondo Violino le multinazionali agroalimentari richiedono fortemente mais "OGM free", perché con l'amido che si ricava dai grani del granoturco vengono prodotti alimenti come merendine, biscotti e altri cibi confezionati. Inoltre, il 90 per cento del mais che viene prodotto nel mondo è acquistato da sole dieci grandi aziende. E' dunque inutile fare concorrenza con una realtà di dimensioni di nicchia al mercato agrario globalizzato. E' più efficace, per Violino, scegliere di realizzare produzioni di qualità, ponendosi come modello gli esiti favorevoli che, per esempio, la creatività italiana ha saputo conquistare nel campo della moda, creando prodotti "griffati". Ma soprattutto è importante che i prodotti rurali di qualità siano fatti conoscere e apprezzare dai consumatori locali, che debbono essere i primi destinatari delle produzioni di qualità e a chilometri zero.
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FOTO: Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali