I primi interventi previsti dalla Regione per consentire al settore zootecnico, e di
conseguenza al lattiero-caseario, di superare la crisi saranno disponibili per le aziende
interessate entro breve.
Questo il messaggio rassicurante che l'assessore regionale alle Risorse Agricole, Naturali e
Forestali, Claudio Violino, ha rivolto agli allevatori e al mondo rurale riuniti nella sala
convegni del quartiere fieristico di Torreano di Martignacco.
La gran parte delle prime quaranta aziende che beneficeranno degli interventi del programma
di sviluppo rurale, per una somma complessiva di 7,5 milioni di euro, fa infatti parte della
zootecnia del Friuli Venezia Giulia. Si tratta di una prima serie di interventi che andrà a segno
presto. Perché la Regione ha già predisposto la graduatoria per l'accesso a tali benefici. Ai quali
seguiranno altre somme che l'Amministrazione destinerà a fronte della crisi.
Infatti, come ha spiegato Violino, la metà dei finanziamenti di provenienza comunitaria per
l'agricoltura (19,5 milioni di euro) sarà riservata alla ristrutturazione del settore lattiero
caseario, in quanto esso costituisce lo 'zoccolo duro' del mondo rurale.
"Oggi - ha specificato - chiudere una stalla significa perdere per sempre quell'attività; un
rischio che il territorio del Friuli Venezia Giulia e la sua civiltà contadina non possono correre,
pena l'abbandono progressivo, ma definitivo, dei territori coltivati".
"Nella nostra Regione - ha detto l'assessore riprendendo le parole del presidente e del
direttore dell'Associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia, Franco Vadori e Oliviero Della
Picca - vi sono attualmente 1120 aziende zootecniche: questo dato evidenzia che ci troviamo al
limite della soglia minima per tale comparto".
"Al di sotto della quale - ha aggiunto Violino - si verificherebbe la destrutturazione della
zootecnia e del settore lattiero caseario della nostra realtà".
Un altro messaggio allarmante espresso dall'assessore riguarda la destinazione del latte
prodotto nelle nostre stalle, che viene esportato perché carente è la richiesta sui nostri mercati.
Occorre dunque far conoscere la validità dei prodotti locali ai consumatori del Friuli
Venezia Giulia. Affinchè essi possano apprezzare oltre al latte genuino e di qualità, i formaggi di
pregio: assieme al Montasio, per esempio il 'formadi frant', l'Asìno, le ricotte, i prodotti
d'alpeggio.
Riscoprendo la genuinità dei 'frutti del nostro territorio' i cittadini potranno così
concorrere al futuro della zootecnia locale.
Nel corso del convegno organizzato dall'Associazione allevatori del Friuli Venezia Giulia e
dall'Aprolaca, l'Associazione dei produttori lattiero-caseari, un quadro puntuale dei settori
rappresentati è stato sviluppato dai presidenti di queste due organizzazioni, Vadori ed Enzo
Bernardel.
Mentre Alberto Menghi, ricercatore di Reggio Emilia, aveva analizzato la forbice svantaggiosa
tra i costi di produzione e i prezzi del latte italiano nello scenario internazionale. E Daniele
Rama, dell'osservatorio sul mercato dei prodotti di settore, aveva affrontato i temi delle
prospettive di mercato esplicando le politiche di sostegno della Ue.
Foto: archivio Regione