Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Enti locali

Osservazioni del CAL a recepimento decreto Tremonti

Il 14 dicembre il Consiglio delle Autonomie Locali ha approvato all'unanimità (13 votanti) le osservazioni al testo della Finanziaria regionale 2011 così come modificato dalla I Commissione consiliare integrata (vedi deliberazione CAL n. 54/2010). Il Consiglio ha dunque esaminato l'emendamento con cui la Regione Friuli Venezia Giulia recepisce il decreto 78/2010, il cosiddetto provvedimento ''Tremonti'', per la razionalizzazione e il contenimento della spesa pubblica, assieme ad alcune norme contenute nella Finanziaria statale 2010. L'emendamento recepisce i tagli previsti dal decreto, modulandoli sulla realtà regionale e contenendone l'impatto in particolare per quanto attiene gli enti locali.

Proprio al fine di non snaturare il senso del provvedimento, che è quello di ridurre i costi della spesa pubblica, il Consiglio ha proposto, nella sintesi del presidente Ettore Romoli, quattro correttivi:

La prima osservazione riguarda il numero dei consiglieri provinciali. Il Consiglio ha posto l'accento sul caso della Provincia di Pordenone, nella quale il prossimo censimento 2011 attesterà l'aumento della popolazione oltre le 300mila unità. In questa fattispecie sarebbe previsto l'aumento del numero dei consiglieri provinciali dai 24 attuali ai 30 previsti dal decreto, snaturando il senso del provvedimento che va nella direzione della riduzione e non certo dell'ampliamento del numero dei rappresentanti pubblici negli enti locali e nei consigli di amministrazione controllati.

L'altro punto riguarda il divieto imposto dal ''Tremonti'' di stipula di contratti di sponsorizzazione. L'assemblea degli enti locali ha proposto di escludere dal divieto quei contratti nei quali gli enti locali sono semplici beneficiari e che non comportano dunque onere alcuno.

In merito alla limitazione delle cariche degli assessori nei Comuni, il Consiglio ha proposto che il limite riguardi il tetto di spesa complessivo previsto per gli oneri a carico degli appannaggi e non il numero gli assessori presenti nelle Giunte.

Infine, è stato proposto che, per garantire le necessarie funzioni di coordinamento fra le strutture comunali, sia riconosciuta la possibilità di mantenere la figura del direttore generale qualora essa coincida con quella del segretario comunale e non comporti oneri aggiuntivi per l'ente locale.

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