Il Consiglio delle autonomie locali nella seduta del 14 ottobre ha espresso parere favorevole all’unanimità alle modifiche del regolamento che disciplina l’erogazione degli incentivi per gli interventi di politica attiva del lavoro (vedi deliberazione CAL n.42/2010).
Le modifiche si sono rese necessarie per tre diverse finalità: estendere la possibilità di concedere aiuti di importo limitato anche ad aziende attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli in conformità alle decisioni della Commissione europea che hanno esteso il regime di aiuti anche alle imprese agricole; prevedere che il contributo per la frequenza di corsi di riqualificazione professionale, di cui all’articolo 11 del Regolamento, possa essere concesso anche con riferimento ai percorsi formativi di soggetti beneficiari di ammortizzatori in deroga; chiarire due questioni interpretative generate dalle disposizioni transitorie del regolamento.
Con riferimento a quest’ultimo punto viene infatti resa possibile la presentazione, entro il 31 dicembre 2010, delle domande di contributo per la creazione di nuove imprese poiché, a causa di un disallineamento tra regolamento e norma transitoria, alcune imprese già costituite si trovavano ad essere ingiustificatamente escluse dal beneficio. Si chiarisce inoltre che, per l’incentivazione della stabilizzazione degli apprendisti in sanatoria, non deve essere verificata la sussistenza della condizione occupazionale precaria, come non deve essere verificata con riferimento al medesimo incentivo a regime.
Il Cal, in esito all’approfondimento tecnico condotto dalla terza Commissione, ha chiesto di inserire espressamente tra le spese ammissibili a contributo previste dall’articolo 8 del regolamento anche quella relativa alla spesa sostenuta dalle imprese per la certificazione dei rendiconti.
Ha manifestato, inoltre, l’opportunità di poter disporre di un quadro di riferimento sintetico e semplificato, da cui risultino evidenti i requisiti che permettono di accedere ai benefici di politica attiva del lavoro e quindi dei soggetti che hanno diritto agli stessi, al fine di poter fornire risposte chiare ed esaurienti alle domande che i cittadini pongono sull’argomento agli operatori dei Comuni e magari attivare sul punto una campagna di sensibilizzazione efficace.