l'isola del lavoro

Isola del lavoro

Un esame per cui prepararsi

Il colloquio di lavoro è vissuto da molte persone come se si trattasse di un esame. Questo è comune per coloro che sono "freschi di scuola", che provengono dai banchi dell’università. In effetti, per certi versi lo è, ma non nello stesso senso delle verifiche scolastiche: le aziende cercano potenziali professionisti, non studenti sapienti! Però ci sono alcune analogie: te la devi giocare qui e ora. Vieni giudicato, proprio come avviene in tutti gli esami, per quello che dimostri di valere come persona, per le tue competenze e per quello che hai dimostrato nel corso della tua vita, ma il giudizio viene assunto in base alle risposte che dai e agli atteggiamenti che assumi nel breve lasso di tempo in cui si svolge il colloquio!
Sono due i tipi di valutazione che ti devi aspettare:

  • il primo tipo è di natura più tecnica e mira ad accertare le tue capacità, le competenze e le esperienze che racconti (cosa sai e cosa sai fare, sulla base di come lo sai raccontare e delle referenze che porti!)
  • il secondo tipo riguarda, invece, gli aspetti umani e psicologici, cioè il tuo atteggiamento, le aspirazioni, le propensioni, il carattere, le qualità umane che sei in grado di dimostrare (chi sei e cosa hai voglia di fare).

Tutto ciò può essere verificato, in alcuni casi, attraverso un colloquio informale, aperto e spontaneo (quasi una chiacchierata), dove conta soprattutto l’impressione personale che il selezionatore si fa di te.
In altri casi viene dato spazio anche a strumenti più formali e oggettivi, come ad esempio questionari, test psicoattitudinali, prove scritte, domande prestrutturate, ecc...  
Generalmente le aziende di maggiori dimensioni si servono di entrambi questi strumenti, mentre nel caso di quelle più piccole è più probabile che ci si fermi al primo.

Un candidato può essere una persona assai degna e valida (anche professionalmente), ma se nel corso del colloquio entra in pallone, assume un atteggiamento sbagliato o subisce dei blocchi a causa dell’emozione, saranno purtroppo questi ultimi elementi negativi a pesare sulla decisione del selezionatore.
Lo stesso avviene se egli non è in grado di valorizzare le esperienze e competenze che magari ha messo in luce nel suo dossier di candidatura. Oltre a ciò, come in tutti gli esami, vi è un carico psicologico notevolissimo. Per molti si tratta di sopportare uno stress non indifferente, specie quando il bisogno di trovare lavoro è molto. Se tutto questo è vero, allora è importante giungere a questo appuntamento preparati. Certo non si tratta di una preparazione paragonabile a quella degli esami di maturità. Non esistono dei libri, degli appunti di lezione, delle nozioni che dobbiamo memorizzare e ripetere. Esiste tuttavia un testo piuttosto atipico, di cui abbiamo a disposizione un riassunto estremamente schematico ed incompleto. Il testo in questione sei tu stesso, mentre lo schematico riassunto è rappresentato dal curriculum vitae che hai predisposto per l’occasione.
Ricordati, dunque, prima del colloquio:

  • rifletti a fondo su te stesso: conoscere approfonditamente il "prodotto" che devi vendere, con i suoi pregi e i suoi difetti, è un requisito essenziale del buon "venditore"
  • ripassa il tuo CV: bisogna approfondire tutte le parti in esso contenute, in modo da essere in grado di fornire delle descrizioni chiare e sintetiche di quei contenuti
  • ipotizza le domande: esercitati a fare delle ipotesi sulle domande che ti potranno essere rivolte, magari chiedi qualche consiglio, senti amici che hanno sostenuto da poco colloqui, cerca in particolare di individuare le domande più "cattive" e quelle che ti potrebbero imbarazzare formulando una risposta efficace
  • reperisci tutte le informazioni che puoi sulla mansione richiesta e l’azienda presso cui ti proponi (dimensione, settore di attività, bene o servizio offerto sul mercato, caratteristiche organizzative, ecc.). Dimostrare di conoscere queste cose depone a favore della tua candidatura
  • alleggerisci il carico psicologico: se si vive il colloquio come la prima e l’ultima occasione per trovare lavoro, chiaramente ciò genera un eccessivo stato di ansia e apprensione. Da ciò può dipendere un calo del rendimento effettivo, rispetto a quello potenziale. Devi perciò pensare che il colloquio è uno dei tanti esami della vita (né il primo né l’ultimo) e che comunque vi sarà una prova d’appello (a tutto c’è rimedio). Con tale spirito puoi affrontare tale prova con maggiore disinvoltura e pacatezza e, quindi, anche con un superiore rendimento.


ultimo aggiornamento: Wed May 23 15:11:10 CEST 2012