In base alla rcente normativa, sono considerati disoccupati i lavoratori privi di impiego
che dichiarano, in forma telematica, al portale nazionale delle politiche
del lavoro, la propria immediata disponibilità
allo svolgimento di attività lavorativa ed alla partecipazione alle misure
di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l'impiego.
Nello specifico, per essere definito
disoccupato un soggetto deve:
Molte persone che potrebbero svolgere un lavoro ma non si attivano nella ricerca (scoraggiate dalle difficoltà a trovarlo o perché hanno molti vincoli che impediscono loro di accettarne uno) non sono tecnicamente considerate disoccupate e non godono pertanto dei (pochi) diritti di chi lo è.
La disoccupazione, quindi, è la condizione di mancanza di lavoro per una persona in età lavorativa (da 16 a 65 anni) che lo sta cercando attivamente, sia perché ha perso quello che svolgeva (disoccupato in senso stretto) sia perché è in cerca di prima occupazione.
La disoccupazione è misurata tramite il
tasso di disoccupazione che è dato dal rapporto tra il numero delle persone in cerca di
occupazione e la somma degli occupati e di chi cerca lavoro, che assieme rappresentano le
cosiddette
forze
di lavoro.
Così come il tasso di occupazione, anche il tasso di disoccupazione è fondamentale per
comprendere l'andamento dell'economia e dei mercati di un Paese: indica, infatti, lo stato di
salute economico e soprattutto la capacità di far incontrare la
domanda
di lavoro espressa dalle aziende con gli interessi e le competenze dell'
offerta,
ovvero delle persone interessate a lavorare.