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Welfare

Disabili, compartecipazione al costo delle rette

Il 26 aprile 2010 il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere favorevole sugli indirizzi per la compartecipazione delle persone disabili al costo delle rette di servizi a ciclo residenziale e diurno in applicazione dell’articolo 42 della legge regionale 6/2006 (vedi deliberazione n. 17 sul sito del CAL), esaminata preliminarmente dalla III Commissione nella seduta del 22 aprile 2010.

Durante la seduta del Consiglio delle autonomie locali sono state sottolineate la portata innovativa e la filosofia pienamente condivisibile del documento, già oggetto di un lungo confronto da parte della Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociale e socio-sanitaria regionale, che intende considerare la persona con disabilità non più come “soggetto da tutelare” ma “persona da sostenere”, prevedendo delle forme di compartecipazione alla spesa.

Nel corso del dibattito sono tuttavia emerse alcune criticità. La prima riguarda la previsione di commisurare la partecipazione alla retta per i servizi residenziali alla situazione economica del solo beneficiario, indipendentemente dal reddito del nucleo familiare, ponendo di fatto a carico della comunità anche i casi in cui il reddito del nucleo familiare risulta consistente, considerato che difficilmente un disabile grave è titolare di reddito proprio. Inoltre, la mancata previsione della dichiarazione ISEE per i servizi diurni, fa sì che saranno chiamate alla medesima quota di compartecipazione alle rette tutte le persone indipendentemente dalla situazione economica effettiva. Al fine di evitare situazioni disomogenee sul territorio è stata inoltre proposta l’e liminazione della previsione secondo cui gli enti locali possono inserire disposizioni aggiuntive più favorevoli all’assistito.

Sono state evidenziate le inevitabili ricadute negative sui bilanci degli enti locali derivanti dall’attuazione del documento ed è stata richiesta la previsione di un monitoraggio per verificare la necessità di eventuali correttivi, anche in considerazione della necessità di assicurare sul territorio la gestione di tutti i servizi sociali nella maniera più equa possibile.

Per il futuro, il Consiglio delle autonomie locali ha chiesto alla Regione che, in relazione ad atti di particolare interesse per gli enti locali, venga loro riservato un ruolo più rilevante in sede di concertazione, in virtù del fatto che proprio ad essi spetta poi l’applicazione dei provvedimenti sul territorio

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