Il Consiglio delle autonomie locali non ha espresso l’intesa sul regolamento riguardante il trasferimento alle Autorità d’Ambito (ATO) dei fondi per gli investimenti su impianti e su infrastrutture per il servizio idrico integrato (vedi deliberazione n. 13 sul sito del CAL). Nella seduta del 12 aprile il Consiglio ha manifestato apprezzamento per la scelta compiuta dalla Regione di compartecipare finanziariamente con uno stanziamento pari a 5 milioni di euro per vent’anni ai costi del servizio idrico integrato per evitare che l’ammontare degli investimenti ricada interamente sugli utenti tramite aumenti delle tariffe, ma ha anche sottolineato l’opportunità che venga chiarita quale sarà la scelta politica che l’amministrazione regionale riterrà di effettuare a seguito della recente normativa statale che sopprime l’Autorità d’ambito territoriale.
Con riguardo ai contenuti specifici del regolamento, più componenti hanno segnalato la necessità di effettuare un ulteriore approfondimento per giungere ad una valutazione oggettiva dei costi di gestione del servizio idrico integrato e, conseguentemente, ad una definizione dei criteri di ripartizione dei fondi basata su precisi dati tecnici. Tutto questo al fine di evitare sterili contrapposizioni territoriali che vedono privilegiare un criterio (densità abitativa o dimensione territoriale), piuttosto che un altro, sulla base della mera convenienza. Inoltre, considerata l’i ncidenza che la superficie di pertinenza dell’Ambito territoriale riveste ai fini della gestione e dell’erogazione del servizio idrico integrato, è stata ritenuta insufficiente la previsione del regolamento che assegna il 10 per cento del finanziamento in proporzione alla superficie stessa.
Nel replicare alle osservazioni del Consiglio, l’assessore regionale all’Ambiente, Elio De Anna, ha sostenuto l’impossibilità concreta di individuare parametri e criteri di ripartizione dei fondi che siano oggettivi, vista la diversa ed articolata conformazione del territorio regionale.
Ritenendo meritevoli di considerazione le esigenze emerse in sede di discussione, nell’ottica di un rapido trasferimento dei fondi alle Autorità, De Anna ha proposto di modificare i criteri di ripartizione, prevedendo che l’attribuzione a favore di ciascun Ambito territoriale ottimale sia effettuata per il 30 per cento in quote proporzionali al peso dei beneficiari, per il 50 per cento in proporzione al numero di abitanti e per il rimanente 20 per cento in proporzione alla superficie territoriale.
Il regolamento è stato quindi posto in votazione con tale modifica ma, per un voto, non è stato raggiunto il numero di dodici favorevoli richiesti dalla legge per l’espressione dell’i ntesa.