Legge omnibus
La proposta di legge ‘Omnibus’ non supera il vaglio del CAL
Non ha raggiunto il quorum funzionale (10 voti favorevoli), richiesto dall’art. 36 della Legge regionale 1/2006, il parere sulla proposta di legge regionale n. 249, recante "Disposizioni urgenti in materia di attività economiche, tutela ambientale e difesa del territorio, gestione del territorio, infrastrutture, trasporti e telecomunicazioni, attività culturali, ricreative e sportive e relazioni internazionali e comunitarie, istruzione, formazione e ricerca, cooperazione e famiglia, lavoro, sanità pubblica e protezione sociale, funzione pubblica e autonomie locali e modifiche alla Legge regionale 27/2012”
(vedi deliberazione CAL n. 4/2013) Il cosiddetto provvedimento ‘Omnibus’ era presentato dalla maggioranza in vista dell’ultima sessione dei lavori dell’aula consiliare della legislatura e su di esso veniva chiesto il pronunciamento del CAL in via d’urgenza.
I rappresentanti delle autonomie locali hanno evidenziato, anzitutto, la ristrettezza dei tempi concessa per l’espressione del parere, che non consentiva un adeguato approfondimento dei numerosi contenuti del provvedimento, ma, soprattutto, come in esso non venissero introdotte quelle modifiche normative - concordate tra il Consiglio delle autonomie locali, l’ANCI, l’UPI e l’Amministrazione regionale - ritenute fondamentali per la soluzione delle criticità connesse al ‘Patto di stabilità’ 2013 e volte ad eliminare, specificatamente, i criteri previsti dall’art. 14 della L. r. 27/2012 per la cessione agli enti locali degli spazi finanziari messi a disposizione dalla Regione. Nel corso del dibattito è emersa, altresì, la richiesta di riduzione della sanzione prevista nei confronti degli enti locali che non dovessero rispettare l’obiettivo ad essi posto per il concorso alla manovra finanziaria pubblica.
Il CAL, pur comprendendo le necessità di adeguamento del sistema normativo regionale sottese all’emanazione di un provvedimento “omnibus”, ha, infine, rilevato che esso avrebbe dovuto contenere esclusivamente quelle disposizioni volte a dare risposta a problematiche urgenti e non rinviabili e non, come invece vi si legge, norme che andrebbero collocate in leggi organiche di settore (ad es. norme di modifica del codice regionale dell’edilizia).
Il parere sulla proposta di legge posto in votazione, subordinato all’accoglimento delle condizioni di superamento delle norme più critiche introdotte dalla Legge finanziaria regionale 2013 in merito al ‘Patto di stabilità’, ha riportato, quindi, 8 voti favorevoli ed 11 astenuti.