"L’agricoltura biologica consiste nel coltivare la terra nel pieno rispetto dell'ecosistema, escludendo l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi (pesticidi, fitofarmaci, diserbanti, etc.) o di origine transgenica (vedi OGM), coerentemente con i naturali cicli stagionali e le caratteristiche del terreno, promuovendo la biodiversità, conservando e migliorando le caratteristiche del suolo e prediligendo le produzioni locali. Infatti, salute, ecologia, equità e cura sono alla base delle produzioni biologiche" - è quanto dichiarato dal Direttore Centrale alle risorse rurali agroalimentari e forestali, dott. Luca Bulfone alla vigilia di "Piazze del Bio" manifestazione che si è tenuta con grandissimo successo a Spilimbergo (PN) il 14-15 maggio scorsi.
* Conoscere meglio l’agricoltura biologica
Per inquadrare bene l’agricoltura biologica è necessario distinguere i diversi
tipi di agricoltura che conducono obbligatoriamente ad una diversa produzione ed una diversa
qualità del prodotto. Una prima distinzione va fatta per l’agricoltura convenzionale e quella
sostenibile.
La prima prevede un metodo di coltivazione generalmente intensivo che utilizza prodotti
chimici per la fertilizzazione e la difesa delle piante; ciò può comportare il ritrovamento di
residui nei prodotti (che devono comunque essere sotto i limiti di legge) e problemi ambientali
legati ad alcune pratiche (monocoltura, impiego continuativo dello stesso principio attivo, ecc.).
L’agricoltura sostenibile è un’espressione riconducibile ad una concezione più ampia di
sostenibilità in termini sociali, ambientali ed economici; il termine ‘sostenibile’ si inserisce
direttamente nell’agricoltura biologica. La produzione biologica quindi, non guarda solo l’e
conomicità, ma si preoccupa anche del consumatore: a fronte di una crisi di identità
alimentare “noi” siamo quello che mangiamo (Feuerbach), il nuovo consumatore acquista sempre
più conoscenza e perciò si interessa del bene non in quanto tale ma per le sua caratteristiche
qualitative. Questo trend non è nato dal mondo scientifico-tecnologico bensì dal contesto sociale
che si è venuto a creare negli ultimi tempi.
* Un po’ di tecnica
A coloro poi che ritengono che l'Agricoltura Biologica rappresenti un "ritorno
al passato", associando a questa affermazione una connotazione sostanzialmente negativa, occorre
ricordare che la tecnica di produzione biologica è fortemente innovativa. Si pensi, per esempio:
- al ricorso ai naturali predatori dei fitofagi (crisope, coccinelle, ecc.);
- al rilascio di maschi sterili, che contrasta la diffusione dell'insetto dannoso nelle
generazioni future;
- all'utilizzazione di batteri e di virus specifici per determinati insetti;
all'utilizzazione della "confusione sessuale": una tecnica che mediante l'utilizzazione di
feromoni tende a confondere i maschi, i quali non riescono a trovare la "vera femmina" da fecondare
- all'impiego di insetticidi naturali (piretro, farina di diatomee, ecc.), che hanno la
caratteristica di essere poco tossici e poco persistenti;
- all'utilizzazione di estratti e macerati vegetali.
* La zootecnia biologica
Si ricorda che l’agricoltura biologica comprende anche la zootecnia biologica e che quest’ultima si propone di condurre un allevamento che sia rispettoso dell’animale, dell’a mbiente e del consumatore. “C’era una volta un’etica dominante verso gli animali domestici, radicata nelle necessità dell’allevamento e che rispondeva al problema fondamentale della vita che si nutre di vita senziente, che non diceva non mangiare (ovvio) ma neppure non curartene. Piuttosto era mangia avendone cura (Bernard Rollin)”. L'allevamento biologico deve mantenere uno stretto legame con la terra ed il carico di animali deve essere adeguato alla superficie agricola aziendale e/o comprensoriale. La gestione delle malattie si basa, prima che sulla cura, sulla prevenzione, garantendo condizioni adeguate agli animali.
* E la Regione Friuli Venezia Giulia, cosa fa per l’agricoltura biologica?
Gli incentivi a disposizione di questo settore in ambito regionale si appoggiano allo strumento del Programma di sviluppo rurale (PSR) 2007/2013 il quale incentiva con diverse misure e azioni la produzione biologica nell’ambito dello sviluppo rurale. Di seguito vengono elencate le misure del PSR coinvolte direttamente al sostegno della produzione biologica
- Misura 121 Ammodernamento delle aziende agricole.
Tale misura è rivolta alle aziende agricole regionali che abbisognano di un ammodernamento
strutturale necessario al mantenimento e all’innalzamento della competitività in un mercato
globale.
- Misura 123 Accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali.
Beneficiarie di questa misura sono le imprese agroindustriali che svolgono attività di
manipolazione, trasformazione, e commercializzazione dei prodotti agricoli in strutture produttive
localizzate sul territorio regionale.
- Misura 132 Sostegno agli agricoltori che partecipano ai sistemi di qualità alimentare.
Le aziende che partecipano ai sistemi di qualità hanno dei costi aggiuntivi e dei
vincoli che non sempre sono remunerati dal mercato. La misura è finalizzata al sostegno delle
aziende che intendono aderire a detti sistemi di qualità tra i quali la certificazione
biologica prevista dal reg. (CE) n. 834/2007.
- Misura 214 Pagamenti agro ambientali.
La misura è finalizzata a promuovere l’utilizzo sostenibile dei terreni agricoli.
In questo ambito l’azione 1.1 “produzione biologica” si rivolge a quegli imprenditori agricoli che
intendano aderire ai disciplinari europei relativi alla produzione biologica. La tabella
sottostante individua per ogni tipo di impegno il contributo annuale concesso agli agricoltori che
intendono aderire alla misura 214:
AGRICOLTURA BIOLOGICA
*
Seminativi
280 €/ha
*
Ortaggi
420 €/ha
*
Vite
650 €/ha
*
Olivo
400 €/ha
* Fruttiferi, piccoli frutti ed altre perenni specializzate 700 €/ha
ZOOTECNIA
BIOLOGICA
48 – 480 €/ha**
INFO: dott. Luca
Bulfone;
tel. 0432 555320
luca.bulfone@regione.fvg.it
dott.ssa Serena
Cutrano;
tel. 0432 555509
serena.cutrano@regione.fvg.it
FOTO: Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali