L'intera comunità regionale, le istituzioni, gli enti di formazione e ricerca, il mondo
dell'istruzione debbono prendere coscienza dell'importanza dell'agricoltura e in particolare della
necessità di costruire tra gli operatori agricoli figure sempre più professionalmente qualificate.
Questo, affinché il settore primario del Friuli Venezia Giulia si possa far trovare preparato
all'uscita dall'attuale periodo di crisi, cioè sia capace di affrontare i nuovi scenari economici e
le sfide della globalizzazione.
Questo il messaggio che l'assessore regionale alle Politiche Agricole, Naturali e Forestali,
Claudio Violino, ha voluto trasmettere ai tecnici e agli operatori e imprenditori agricoli
intervenuti alla presentazione, a Villa Chiozza di Scodovacca di Cervignano, della pubblicazione
"Il sistema rurale del FVG, rapporto 2009".
Il documento è stato realizzato per la Regione dall'ERSA sulla base di una collaborazione
avviata con l'Università di Udine, la sede regionale dell'INEA (Istituto Nazionale di Economia
Agraria), il servizio Statistica regionale della direzione centrale Programmazione Risorse
Economiche e Finanziarie e la direzione centrale delle Risorse Agricole, Naturali e Forestali.
L'indagine presentata, come ha spiegato il segretario generale dell'ERSA, Mirko Enzo Bellini,
prospetta i primi risultati di una nuova metodologia di valutazione del mondo rurale e dell'intera
filiera agricola, con lo scopo di favorire la definizione della futura politica agraria e nasce da
un progetto avviato da alcuni anni dall'Ente.
Dopo una serie di interventi di carattere tecnico, sviluppatisi sui temi dello scenario
economico regionale, della situazione economico-patrimoniale delle aziende agricole e dei
principali risultati delle attività produttive del settore, dell'applicazione delle politiche
agricole nel FVG, degli indicatori socio economici e ambientali, e della 'direttiva nitrati',
Violino ha posto l'accento innanzitutto su quelle che saranno considerate le priorità da affrontare
da parte della politica agraria.
Ha infatti ricordato che nel Friuli Venezia Giulia vi sono attualmente circa 1.200 aziende
zootecniche, il 25 per cento delle quali si trova sul territorio montano. Si tratta di realtà che,
secondo l'assessore, rappresentano lo zoccolo duro del mondo rurale regionale, ovvero della nostra
civiltà contadina, in quanto operatori e addetti vi sono impiegati a tempo pieno, svolgendo anche
compiti di presidio del territorio. Senza il quale, probabilmente diverse delle piccole località di
campagna e di montagna in questi anni si sarebbero completamente spopolate.
Occorre però che l'intera agricoltura regionale, nel suo insieme, sappia fare sistema per
razionalizzare i costi, esaltare le potenzialità, essere concorrenziale anche rispetto alle realtà
esterne ed estere, con le quali è difficile competere per motivi dimensionali.
Quale esempio, Violino ha citato gli essicatoi cooperativi, che nel Friuli Venezia Giulia
sono ben 22 e debbono trovare forme di coordinamento e di razionalizzazione, perché, anche qualora
considerati nel loro insieme, le loro lavorazioni non superano quelle di una cooperativa di medie
dimensioni di realtà extraregionali.
Lo stesso ragionamento deve essere fatto rispetto alle cantine sociali. Ma anche il settore
dei servizi per l'agricoltura si deve adeguare e deve saper centralizzare l'offerta nei confronti
delle aziende.
Pure la promozione deve trovare una sintesi di coordinamento, in particolare quella dei
consorzi DOC nella viticoltura.
Parallelamente anche l'apparato regionale, ovvero la direzione centrale, dovrà applicare i
principi di flessibilità e semplificazione per consentire un rapido ed efficace utilizzo degli
aiuti.
Il personale di tale direzione per l'assessore Violino non è in esubero e sta operando con
efficacia. Occorre infatti considerare che in tale struttura sono già state accorpate tre direzioni
regionali preesistenti, dimezzandone il personale.
Violino ha anche detto che l'aumento dei controlli di certificazione dei prodotti e sulla
sicurezza ambientale non può che recare un ispessimento della burocrazia, così come le verifiche
legate al corretto impiego dei fondi erogati tramite il Piano di sviluppo rurale e dall'AGEA.
Occorre invece provvedere a valorizzare le potenzialità dell'agricoltura del Friuli Venezia
Giulia, che si è dimostrata capace di realizzare prodotti di assoluta qualità. Ecco allora che un
ruolo importante in tal senso debbono rivestire i consumatori, i quali sono i veri selezionatori
delle produzione immesse sul mercato. Sta a essi privilegiare, nei loro acquisti e sulla loro
tavola, i prodotti realizzati sul nostro territorio, che rispondono a requisiti di genuinità,
ottemperano ai controlli e sono l'espressione della prosecuzione della nostra civiltà
contadina.
Foto: Stefano Zanini