Il PSR rappresenta lo strumento di base per l'erogazione dei finanziamenti nel settore primario
e ha come obiettivo lo sviluppo dello stesso.
Per questi motivi l'assessore alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali, Claudio Violino,
ha voluto fare il punto ad Agriest, vetrina dell'agricoltura regionale, sulle strategie e sugli
obiettivi che l'Amministrazione deve perseguire per favorire la ripresa e la crescita
dell'agricoltura regionale.
Le assise, molto partecipate, sono state aperte, dopo il saluto del presidente di Udine e
Gorizia Fiere, Sergio Zanirato, dall'illustrazione, da parte di Alessandro Monteleone, del
Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, degli strumenti legislativi e finanziari di livello
nazionale a disposizione dell'agricoltura.
Quindi, i risultati del primo biennio di attuazione del PSR, che ha valenza dal 2007 al 2013,
sono stati esposti da Serena Cutrano, dell'autorità di gestione del Piano stesso.
E' seguito un articolato dibattito, moderato dal direttore centrale delle Risorse Agricole,
Naturali e Forestali, Luca Bulfone, che ha consentito all'assessore Violino di raccogliere
ulteriori opinioni e suggerimenti, utili per meglio impostare la futura politica agraria per il
Friuli Venezia Giulia.
"Il PSR prevede la maggior parte dei contributi che sono destinati all'agricoltura - ha detto
Violino - ma nella scorsa legislatura ha avuto un avvio difficile".
"Nonostante valutazioni non positive sul PSR attualmente in vigore, dopo una serie di
consultazioni con le rappresentanze del mondo rurale abbiamo scelto - ha precisato l'assessore - di
mantenere gli orientamenti stabiliti in merito dalla Giunta precedente, per evitare che i
finanziamenti già in itinere non raggiungessero i destinatari".
Ora però, secondo l'assessore, vanno rivisti i parametri del Piano, per mettere l'agricoltura
del Friuli Venezia Giulia nelle condizioni di crescere e di recuperare economicità. E la strada
indicata è quella di sostenere un sistema di aziende zootecniche, meglio se da latte. Un processo
che l'Amministrazione regionale non mancherà di incoraggiare.
In proposito l'assessore ha citato, quale esempio, il percorso seguito dal Land della
Baviera, che già negli anni '60 del secolo scorso consolidò le aziende agricole e zootecniche con
dimensioni tra i 20 e i 100 ettari. Aziende che ora rappresentano il 70 per cento del sistema
rurale della realtà tedesca.
In Friuli Venezia Giulia e nel resto d'Italia nel corso degli anni si sono invece
moltiplicate le piccole imprese, per gran parte gestite come seconda attività lavorativa. Sono
state soprattutto le aziende vitivinicole a meglio recepire le indicazioni dei Piani di Sviluppo
Rurale.
Nel suo intervento Violino ha anche ricordato come sarà dislocato nel Friuli Venezia Giulia
un ufficio dell'AGEA, l'Agenzia dello Stato per l'erogazione dei contributi. Per l'assessore sarà
questo il primo passo verso la regionalizzazione dell'organismo 'pagatore' degli aiuti al settore
primario, con il risultato di poter accelerare l'assegnazione dei finanziamenti.