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ORIENTAMENTO E SOCIETà
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 48
I soggetti coinvolti E i servizi implicati
sociali attivi e che, all’interno dei loro
contesti abitativi, siano in grado di svi-
luppare e mantenere processi virtuosi
di solidarietà e responsabilità sociale,
dove il problema individuale diventa il
problema della comunità, un problema
comune da provare a sbrogliare insieme
con le risorse a disposizione.
Molto del lavoro di comunità impli-
ca la creazione e il sostegno a gruppi.
Il senso di appartenenza ad un gruppo,
come quello ad una comunità, è infatti
una motivazione potente che spinge
le persone a prendere parte a processi
di costruzione collettiva. Sentirsi parte,
mette in moto riconoscimenti, senti-
menti di affetto, reciproci affidamenti, a
partire dai quali uno pensa che“insieme
si può fare” e nasce un “noi”.
La comunità, dunque, viene concepita
come un soggetto sociale capace di ri-
spondere alle proprie necessità/criticità,
dotata di specifiche competenze e po-
tenzialità che costituiscono una risorsa
sui cui fare riferimento.
Cosa ha fatto
“Genius Loci”
Il progetto“Genius Loci”si muove dun-
que mantenendo costante il lavoro di
manutenzione della rete e provando a
promuovere azioni a sostegno del mi-
glioramento delle relazioni, della risposta
ai bisogni e della qualità della vita. Fra
i risultati auspicati, oltre agli aspetti di
cambiamento concreto delle condizioni
di vita delle persone e del quartiere, vi
sono i possibili aspetti di miglioramento
psicofisico e socio-relazionali; di aumento
del capitale sociale e di evoluzione dei
servizi nell’ottica di prossimità e acces-
sibilità. Citando Zimmermann (1999),
i processi di empowerment vengono
intrapresi attraverso:
• il controllo, inteso come la capacità,
percepita o attuale, di influenzare le
decisioni;
• la consapevolezza critica, cioè la com-
prensione del funzionamento delle
strutture del potere e di come i fattori
in gioco vengono influenzati e le risorse
mobilitate;
• la partecipazione, cioè la capacità di
mettere in atto interventi nella realtà,
in grado di ottenere i risultati desiderati.
La combinazione di questi tre fattori
determina il grado di potere, nel senso
della possibilità di un soggetto (indivi-
duo, gruppo o comunità) di provocare
o impedire i cambiamenti. L’immagine
della comunità cambia, cambia l’idea di
percepirsi in un processo di crescita e di
sviluppo, cambia la percezione di come
la comunità possa influenzare le deci-
sioni che riguardano la vita quotidiana
del singolo e di come il singolo cittadi-
no possa influenzare le decisioni che ri-
guardano la sua piccola comunità locale.
Ciò predispone ad un clima aperto alle
diversità, ad una corretta integrazione
sociale con la percezione di maggiore
efficacia nell’inserimento sociale. Induce
chi ha reti più ampie ad aiutare chi è più
povero di relazioni ed a connetterlo alle
risorse disponibili presenti nei contesti.
La salute, la difficoltà, il benessere, il disa-
gio non sono solo fenomeni individuali,
ma strettamente connessi alle dinamiche
dei luoghi e delle persone che ci gravi-
tano intorno; per questo è necessario
prendersi cura delle persone nei loro
contesti, che peraltro garantiscono ul-
teriori opportunità.
I luoghi da cui partire sono per for-
za quelli in cui la comunità e il singolo
vivono quotidianamente: il quartiere,
la scuola, la parrocchia, le associazioni.
Inoltre, i luoghi del tempo libero dove ci
si incontra: la strada, la piazza, il centro
sociale, il parco, la biblioteca, l’oratorio,
il gazebo di quartiere, nato, nel nostro
caso, a seguito di una fortunata“Festa di
Via” e da allora messo a disposizione di
tutti. Proprio da questi luoghi bisogne-
rebbe partire per innescare meccanismi
virtuosi, perché la qualità della vita di una
comunità può migliorare se le relazioni
fra le persone generano identità e lega-
mi fiduciari orientati agli stessi interessi;
così facendo si crea produzione di beni
Molte delle Associazioni, dei gruppi informali (come i genitori rappresentanti di classe e
i comitati di cittadini attivi) e delle Parrocchie presenti nel territorio della circoscrizione
Sud (quartieri: Villanova, Borgomeduna, Vallenoncello, San Gregorio)
Il Circolo Didattico delle Scuole presenti nei quartieri
Il Doposcuola “Ragazzi in gioco” (rivolto a prevenire la dispersione scolastica)
Associazioni culturali e teatrali del pordenonese
Progetto TOP (operativa di strada a favore dei giovani)
Associazione “Ragazzi della panchina”
La Circoscrizione Sud di Pordenone
La Fondazione CRUP
Il Comune e la Provincia di Pordenone
L’AAS5 “Friuli Occidentale” (di cui sono rappresentati tutti i suoi Dipartimenti e presìdi:
salutementale, dipendenze, prevenzione, consultorio, distretto urbano, neuropsichiatria
infantile, coordinamento socio-sanitario)
Le Cooperative sociali ACLI, FAI e Itaca
L’Ambito distrettuale urbano 6.5
Il C.O.R. di Pordenone
Appunti di metodo
Il progetto “Genius Loci”, dal punto di
vista metodologico mira ad accrescere
l’integrazione ottimale fra i diversi sog-
getti, quello che viene definito lavoro
di rete, favorendo conoscenza, coordi-
namento e collaborazione fra soggetti
e implementando il lavoro di comunità.
Tale lavoro mira all’attivazione delle
persone e dei soggetti collettivi, per
trasformare in meglio i contesti di vita;
questo avviene in diversi modi, con una
serie di processi e attività che puntano:
alla facilitazione dell’assunzione di re-
sponsabilità collettiva; all’agevolazione
dei soggetti sociali alla partecipazione e
collaborazione; allo sviluppo di relazioni
e di legami che favoriscano il senso di
appartenenza; all’acquisizione emigliora-
mento di competenze da parte dei sog-
getti della comunità e alla conseguente,
concreta attivazione trasformativa.
In questo senso la qualità dei legami
che si instaurano nella comunità è fonda-
mentale: senza un legame affettivo delle
relazioni significative con la comunità
non si potrebbero infatti attivare strate-
gie di sviluppo di comunità, in quanto il
senso di appartenenza, è una forte spinta
all’azione.
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Inoltre, è necessario costruire
percorsi che attivino la sensazione e la
percezione che ci sia la possibilità di un
cambiamento. I cittadini non sono e non
possono essere soggetti passivi, “solo”
oggetto di cure da parte dei servizi, ma
cittadini attivi, attori sociali protagoni-
sti della propria vita e costruttori della
propria realtà.
La comunità dunque, come soggetto
sociale, possiede delle specifiche com-
petenze e un patrimonio di conoscenze
che formano il suo passato e al tempo
stesso costituiscono il suo futuro. L’in-
tento del progetto è proteso al sostegno
di quelle comunità formate da soggetti