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SPAZIO APERTO
AFFETTIVITÀ E SESSUALITÀ
NELLO SVILUPPO DELLA
PERSONA DISABILE
PER UN SUPERAMENTO DEI PREGIUDIZI
CULTURALI
Federico Batini, Eleonora Mincio
una prostituta riportano che la mancanza
di un legame affettivo relazionale lascia in
loro sensazioni di impotenza e sofferenza.
Prima ancora di porsi domande su co-
me gestire una vita sessuale e di coppia
è necessario porre l’attenzione su quanto
sia difficile per il disabile riconoscere come
suo diritto quello di vivere l’esperienza
sessuale. Difatti per il portatore d’handi-
cap è spesso più complicato gestire le
relazioni interpersonali dovendo superare
pregiudizi, barriere fisiche, psicologiche e
strutturali.
La sensazione di essere attraente e adul-
to, di essere capace di vivere l’esperienza
sessuale in modo naturale, di sviluppare
una conoscenza del proprio corpo e del
corpo altrui e il modo adeguato di toccare,
toccarsi, procurare e procurarsi piacere,
per quanto possano sembrare compor-
tamenti intrinsechi della vita, per lui sono
conquiste che si acquisiscono nel tempo.
Sull’esempio del Nord Europa, solo ul-
timamente anche nel nostro paese si di-
scute sulla figura dell’assistente sessuale
che nella sua funzione integra la parte
puramente sessuale a quella relazionale,
creando così con il disabile una terapia
sessuale che lo aiuti a vivere con il tem-
po e in modo autonomo, la propria vita
affettiva rispondendo anche ai propri bi-
sogni sessuali.
INTRODUZIONE
“La sessualità umana ci fa sentire mag-
giormente uomini e donne per il fatto che
sperimentiamo il nostro corpo e il nostro
spirito con un altro corpo e un altro spirito.
Questa relazione, vissuta dalla maggior
parte delle persone come una cosa norma-
le e evidente (quali che siano le difficoltà
individuali), resta ancora inaccessibile alla
maggior parte delle persone in situazione
di handicap. Il carattere inaccessibile della
relazione sessuale, silenzioso fino a poco
tempo fa si è ormai trasformato in una
richiesta alla società e una rivendicazione
di un dibattito specifico sul tema e di atti
concreti per rispondere a questi bisogni e
queste attese.”
(Nuss, 2008, Prefazione di
Pascal Dreyer, p. 3).
La sessualità è un elemento costitutivo
della vita dell’uomo e della donna disabili
in termini emozionali, etici, fisici, psicolo-
gici, sociali e spirituali e nella costruzione
di una propria identità. I problemi relativi
alla sessualità nel disabile sono molteplici
e coinvolgono le famiglie e gli operatori
che, superati i tabù personali e sociali, de-
vono conoscere le modalità adeguate per
far vivere al disabile un’ esperienza fisica e
relazionale soddisfacente. In alcune aree di
disabilità è molto difficile discernere la sfe-
ra sessuale da quella affettiva; le testimo-
nianze di giovani disabili che hanno avuto
possibilità di vivere l’esperienza intima con