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QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 45
disabili fisici e normodotati e si rileva che
di solito è l’uomo portatore di handicap a
convivere o sposare una donna normale
(Pigliacampo, 1994). Più raro è invece tro-
vare una stabilità affettiva per una don-
na disabile, tenendo conto che la figura
femminile va incontro a problemi legati
alla sua natura biologica come quello di
avere una gravidanza e di poter gestire
autonomamente la contraccezione e il
ciclo mestruale.
Indubbiamente, le famiglie, gli opera-
tori, gli educatori riscontrano una gran-
de difficoltà a riconoscere e gestire tali
situazioni perché, se da un canto i figli
disabili vengono percepiti come “eterni
bambini”, dall’altro, quando si accerta la
possibilità di una loro relazione stabile,
subentra il problema di come supportarli
concretamente nella gestione della vita
di coppia.
Le figure genitoriali inoltre si trove-
ranno a confliggere con i propri tabù, e
persino, in questo percorso, a mettere in
discussione la propria sessualità, a riflet-
tere sulla propria esperienza pregressa e
allo stesso tempo ad affrontare i condi-
zionamenti socio-culturali. Molto spesso
vengono messi in atto comportamenti
contrastanti: iperprotettivi, che intrappo-
leranno il figlio disabile nella condizione
di eterno bambino e svilupperanno nella
diade madre-figlio, meccanismi di “
ma-
ternage
” protratti nel tempo; di rifiuto,
che impediranno al figlio di vivere sere-
namente la sua disabilità e di accettarsi
come individuo.
Come i genitori, anche gli educatori
devono gestire in modo adeguato i com-
portamenti sessuali del disabile evitando
reazioni di colpevolizzazione, negazione
o indifferenza a favore invece del dirit-
to di esprimere, al pari delle altre sfere
della personalità, la sessualità e la ricerca
del benessere psico-fisico. Per quanto
ci si interroghi sulla problematica, va-
lutando i punti di vista delle famiglie e
degli operatori del settore, oltre ai biso-
gni dei disabili, le criticità riguardano le
necessità fisiche, psichiche e affettive dei
destinatari e la diversità di trattamento
nei confronti delle disabilità motorie e
intellettive.
CONCLUSIONI
Occorre allora avviare un serio e vivace
dibattito, anche attraverso i media, affin-
ché si superino i pregiudizi culturali ancora
oggi diffusi in buona parte dell’opinione
pubblica per riconoscere appieno il diritto
alla sessualità dei disabili e istituzionalizzare
un insieme di pratiche atte a soddisfare
concretamente i loro bisogni che non so-
non solo biologici, ma coinvolgono l’intera
persona.
Gioia è una ragazza come molte altre,
infermiera, con una vita che diventa più
complessa improvvisamente: il fidanzato la
lascia, perde il lavoro in ospedale, è preoc-
cupata per la salute del padre. Un incontro
fortuito la porterà, dopo molti dubbi, per-
plessità, paure, esitazioni a intraprendere
l’attività di “assistente sessuale
”. Questa è
la parte iniziale della trama de “
L’accarez-
zatrice
”, romanzo di GiorgiaWurth, appena
uscito in libreria. Dopo l’attenzione della
cinematografia (
The sessions
4
, 2012;
The
special need
, 2013) e della televisione (la
serie tv
The Undateables
, alla quarta serie
nel Regno Unito e alla prima su Real Time,
in Italia) l’argomento della sessualità e della
disabilità appare al centro dell’attenzione in
un romanzo estremamente mediatizzato.
Spesso è proprio un romanzo, quello
di Giorgia Wurth ne ha le potenzialità ed i
tempi, a costituire l’occasione per aprire un
vasto dibattito nel paese e arrivare, quanto
prima a legiferare su un tema che riguarda
direttamente e, spesso, dolorosamente, la
vita di numerose persone.
5
Federico Batini*
Università di Perugia
Eleonora Mincio
* I
l
contributo
è
frutto
di
un
lavoro
svolto
insieme
,
tuttavia
i
primi
due
paragrafi
possono
essere
attribuiti
a
E
leonora
M
incio
e
gli
altri
a
F
ederico
B
atini
.
1...,80,81,82,83,84,85,86,87,88,89 91,92,93,94,95,96,97,98
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