terza media) o di ri-orientamento in prima supe-
riore, in stretto collegamento con i docenti refe-
renti e con gli psicologi del Centro regionale
che operano presso le singole scuole.
Per la ripresa del nuovo anno scolastico, tutor e
docenti della scuola superiore elaborano speci-
fiche modalità di coinvolgimento del gruppo di
sperimentazione nelle attività di accoglienza
previste per le prime classi.
FASE n°5
La socializzazione dei prodotti
L’
intervento ponte
si conclude, dopo la fase di
inserimento nel nuovo ciclo di studi, con l’orga-
nizzazione di un evento di presentazione dei fil-
mati costruiti dai diversi gruppi e relativa pre-
miazione (ogni video viene valorizzato per uno
specifico aspetto).
FASE n°6
Dopo il Progetto
Il rapporto di
tutorato
che gli operatori hanno
costruito con i ragazzi e le ragazze attraverso la
partecipazione all’iniziativa sperimentale conti-
nua nel nuovo anno scolastico, che per gli stu-
denti della terza media, costituisce anche il
momento di ingresso nel ciclo di studi superio-
re. Tutor e docenti della scuola superiore elabo-
rano specifiche modalità di coinvolgimento del
gruppo di sperimentazione nelle attività di
accoglienza previste per le prime classi.
Il percorso di accompagnamento è stato presen-
tato, ed ha rappresentato per le
scuole coinvol-
te
, altro attore della sperimentazione, una risor-
sa aggiuntiva e non sostitutiva di momenti di
orientamento o ri-orientamento già in corso. I
passaggi di tipo operativo, necessari per la realiz-
zazione del progetto, sono stati i seguenti:
a) presentazione del progetto alle scuole e rac-
colta delle adesioni;
b) primi contatti con le scuole interessate;
c) costruzione di un calendario di massima
delle attività;
d) lavoro con le singole scuole, attraverso l’indi-
viduazione di insegnanti referenti, per condi-
videre i criteri di selezione/segnalazione degli
studenti;
e) riunioni di staff per condivisione delle segna-
lazioni raccolte e feedback dalle scuole;
f) perfezionamento della programmazione
delle attività;
g) verifica delle disponibilità logistiche da parte
delle singole scuole per effettuare gli incon-
tri con gli studenti a cura dell’équipe di tuto-
rato;
h) assegnazione gruppo – figure di tutorato;
i) coinvolgimento, attraverso le scuole, delle
famiglie interessate;
j) presentazione in plenaria del progetto al
gruppo target attraverso una giornata di ani-
mazione territoriale;
k) coinvolgimento nell’animazione territoriale
delle funzioni tecniche di coordinamento e di
realizzazione del prodotto (la regista);
l) calendarizzazione dei laboratori di attività
per i singoli gruppi;
m) evento di condivisione dei prodotti finali
(proiezione dei video) alla presenza dei
docenti-referenti delle scuole e degli studen-
ti interessati;
n) presa in carico personalizzata dei singoli stu-
denti da parte dei tutor nella fase di avvio del
nuovo anno scolastico.
3. La metodologia di lavoro
Uno spazio differente è necessario per poter
reinterpretare il proprio ruolo. In maniera forse
semplicistica ma efficace si può dire che a
volte le relazioni fra contesto scolastico e
ragazzi sono “bruciate”. Perché non provare a
farle ripartire da un punto differente? Il per-
corso pensato per questo gruppo target è un
laboratorio che va ad incidere su alcune com-
petenze specifiche mediante l’uso di strumen-
ti educativi.
Nell’ottica analogica di riscrivere un copione, il
Progetto ha pensato di dare vita ad un gruppo
di lavoro, che creasse i presupposti operativi per
produrre un video. Non è un laboratorio di cine-
ma, ovvero apprendere abilità tecniche per con-
fezionare un prodotto multimediale, si situa al
confine delle tante attività laboratoriali di film
making, ma non lo oltrepassa. Spesso i labora-
tori di teatro, di cinema, o di produzione in
genere che vengono organizzati dalle scuole,
sono centrati sulla acquisizione di abilità tecni-
che e come plus trasversale c’è la maturazione
(peraltro propria di ogni esperienza) di capacità
relazionali, di pianificazione, programmazione.
La logica di TOP e TAP è inversa. Il prodotto è
quasi un pretesto, il lavoro educativo è centrato
sullo sviluppo e perfezionamento di capacità
come quelle di interazione con gli adulti, di rela-
zione interpersonale, di consapevolezza di risor-
se finalizzate ad una performance, capacità di
una progettualità a breve e medio periodo,
saper mettere a disposizione degli altri le pro-
Le attività di Ri.T.M.O.
IV