1. Le caratteristiche del Progetto
All’interno del progetto Ri.T.M.O., è stato atti-
vato un intervento finalizzato alla sperimenta-
zione di una
funzione di accompagnamento
personalizzato
rivolta a studenti in assolvimento
del diritto/dovere di istruzione che, incontrando
particolari difficoltà nella transizione dalla scuo-
la media alla scuola superiore e/o nell’inseri-
mento nel ciclo di studi superiori, prefiguravano
percorsi formativi a rischio di dispersione. Lo
spirito del progetto T.O.P. e T.A.P. è quello di
proporre a studenti definiti a rischio dei percor-
si di
tutorato potenziato
che consentano rela-
zioni differenti con gli adulti che fanno parte del
mondo dell’
education
.
La sperimentazione di questo intervento ha
coinvolto i Centri regionali di orientamento di
Pordenone (percorso “
Vai al T.O.P.” -
Tutorato O-
rientativo Potenziato) e Gorizia (percorso “
Vieni al
T.A.P.”
Tutorato Accoglienza Potenziata).
Il
dispositivo di aggancio
del Progetto (
parteci-
pare alla costruzione di un audiovisivo sull’in-
gresso nella scuola superiore)
ha permesso di
coinvolgere:
a) alcuni alunni della scuola media
prima della
fine dell’anno scolastico, accompagnarli nel-
la transizione fra i due cicli di studio e mette-
re le premesse per costruire una relazione di
tutorato personalizzato da attivare durante il
primo biennio della scuola superiore;
b) alcuni studenti della scuola superiore
che, oltre
ad aiutare in prospettiva i nuovi ingressi, fosse-
ro aiutati a rivedere la propria esperienza di
inserimento (insuccessi, rischi, ecc.) nella scuo-
la superiore e a pianificare la prosecuzione del
percorso formativo; anche l’aggancio con
alcuni ragazzi e ragazze di prima superiore con
esperienze problematiche è stato finalizzato
alla costruzione di una relazione che potesse
aprire ad un sostegno di tutorato personalizza-
to durante l’anno scolastico successivo.
Sono state coinvolte direttamente tre scuole
medie inferiori e tre istituti superiori.
Complessivamente hanno partecipato 31
ragazzi e ragazze e 28 di loro hanno portato a
termine il percorso. Sono stati formati tre grup-
pi di studenti, seguiti da
figure di riferimento
dedicate e stabili
lungo tutto l’arco del proget-
to. La frequenza degli incontri, mediamente di
tre ore, dentro e fuori le scuole, è stata media-
mente (considerato l’intero periodo di realizza-
zione del percorso, ovvero aprile-settembre) di
un incontro ogni due settimane per ogni grup-
po. Durante tutto l’arco di svolgimento delle
attività gli studenti hanno mantenuto con i
tutor anche contatti informali (telefonici, via
SMS). Le famiglie non sono state direttamente
coinvolte, ma sensibilizzate, mediante un’infor-
mativa e contatti periodici, circa il percorso dei
loro figli.
2. Articolazione dell’intervento sperimentale
Il percorso proposto non è, e non vuole essere, né
una replica di ciò che si fa a scuola come attività
di laboratorio (molte realtà prevedono percorsi di
cinema, teatro, arti visive in genere), né una atti-
vità consulenziale che nei territori interessati è già
svolta da psicologi dei Centri regionali.
L’esperienza può costituire per alcuni ragazzi una
risorsa aggiuntiva, nel caso in cui il contesto sco-
lastico abbia esaurito le risorse disponibili e dove
le relazioni con gli adulti e con l’istituzione per
una serie di questioni siano divenute rigide ed
ingabbiate in ruoli difficili da trasformare, e le
possibilità di prosecuzione del percorso formativo
viste come lontane e poco interessanti.
I primi attori del Progetto sono stati gli
studen-
ti,
che pur avendo a disposizione percorsi di
tutorato di “prevenzione primaria” (con i
docenti a scuola), sono stati individuati come
potenziali
soggetti a rischio di dispersione
.
Sono adolescenti che “cristallizzano” il loro ruolo
di ragazzi difficili e non riescono ad uscirne.
Allo stesso modo, gli adulti che hanno a che
fare con loro con tutta probabilità rispondono
simmetricamente a ciò, non riuscendo a loro
volta a mettere in campo ruoli diversi che pos-
Le attività di Ri.T.M.O.
II
Un’esperienza di tutorato per il recupero alla scuola
di ragazze e ragazzi a rischio di abbandono
Progetto
T.O.P. e T.A.P.