Ascolto e mappatura dei bisogni adolescenziali per progettare interventi.
Istituto Comprensivo Pordenone Sud, Pordenone
LS.l.S. “Lino Zanussi”, Pordenone
Liceo Scientifico Statale “M. Grigoletti”, Pordenone
Il Progetto “PN-SCHOOL” intende rispondere ai bisogni di ascolto e riconoscimento dei giovani
studenti degli Istituti coinvolti. Il riconoscimento e l’ascolto di adulti nei confronti dei
ragazzi e del loro mondo, fatto d’interessi, curiosità, dubbi e provocazioni, rappresenta
senza dubbio l’intervento più importante per dare valore e attenzione a questa età.
La mappatura degli stessi bisogni e la risposta a questi in termini di attivazione di
strategie, costituisce un punto di partenza sempre nuovo da cui co-progettare l’intervento.
La figura dell’educatore è pensata come “ponte” ideale per mediare la comunicazione
e per leggere i bisogni.
In sintesi gli obiettivi del progetto:
- contribuire all’emersione di bisogni impliciti;
- connettere le domande alle risposte attraverso la facilitazione/mediazione di figure
educative;
- sviluppare empowerment di Comunità per la Comunità;
- sostenere genitori e insegnanti nel loro compito educativo.
Il progetto prevede tre livelli di azione:
1) il lavoro formale-informale con gli studenti a scuola.
L’educatore sarà presente all’inizio della mattinata e durante la ricreazione per
interagire con loro. Si propone la sua presenza per tutto l’anno scolastico: in questo modo i
ragazzi potranno incontrare gli stessi all’interno di uno spazio conosciuto per relazionarsi su
tematiche che riguardano la loro quotidianità, chiedere consigli, informazioni, etc. Parallelamente
a questo si immagina di affiancare l’educatore nelle assemblee di classe e/o di Istituto come
facilitatore per consentire una discussione efficace durante i lavori assembleari. Sono previste
realizzazioni di percorsi strutturati all'interno delle singole classi che lo necessitino e la
partecipazione a uscite di classe, da parte dell’educatore, con funzione di "mediatore" tra
studenti e gli insegnanti.
2) il lavoro di sostegno e consulenza agli insegnanti e ai genitori.
Gli adulti possono rappresentare un ulteriore punto di osservazione per rilevare bisogni e
aspettative dei giovani ed eventuali rischi. In questo modo si può innescare un processo di
empowerment all’interno della Comunità che permette la creazione di reti e connessioni tra soggetti
e una maggiore responsabilizzazione degli stessi. Un sostegno agli adulti di riferimento del
ragazzo costituisce una vera e propria risorsa a contrasto delle “solitudini educative” che spesso
si registrano, sia tra i genitori, sia tra i docenti.
3) lavoro di sviluppo di Comunità.
La presenza di educatori con significativa esperienza nel contesto cittadino e conoscenza dei
Servizi costituisce un naturale ponte fra il “dentro” (gli Istituti Scolastici, contenitori di
bisogni e domande da far emergere) e il “fuori” (la Comunità di Servizi, le risposte attivabili, il
contesto).