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SPAZIO APERTO
QUADERNI DI
ORIENTAMENTO 48
le funzioni di
garanzia per
i bambini e gli
adolescenti
il ruolo del Garante regionale
dei diritti della persona
Fabia Mellina Bares
responsabilità contro quella delle pre-
potenze.
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Per contrastare fenomeni di bulli-
smo e comportamenti prevaricatori,
è richiesto il coinvolgimento effettivo
di tutti gli attori coinvolti: sistema sco-
lastico, genitori, alunni, personale dei
servizi socio assistenziali, personale di
pubblica sicurezza e quanti a diverso
titolo si adoperano per l’educazione,
lo sviluppo e l’integrazione sociale di
bambini e ragazzi. Tutto ciò sostenuto
ed implementato da precise e puntuali
politiche giovanili.
È ferma convinzione infatti che sola-
mente un sistema strettamente colla-
borativo fra famiglia, scuola e società
possa dare risposte maggiormente con-
crete ed articolate e consenta di supe-
rare eventuali reciproche diffidenze che
possono, tra l’altro, influire negativamen-
te sui ragazzi. In particolare in alcune
delicate fasi di sviluppo caratterizzate
da fragilità, soprattutto emotiva, carica
di tensioni e di incertezze, in cui si può
sviluppare un disagio che si può mani-
festare in famiglia, nella società, a scuola.
Vanno perciòmessi a disposizione an-
che strumenti idonei al riconoscimento
dei segnali di malessere, disagio, con-
flittualità che permettano di evitarne
la sottovalutazione. Il rischio infatti è
purtroppo quello di portare la situa-
zione ad un alto livello di criticità poi
difficilmente gestibile.
Un articolato percorso formativo in
questo senso può essere utile e contri-
buire a fare uno dei primi passi di un più
lungo ed articolato percorso collettivo.
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In questo senso l’Ufficio che rappre-
sento ha messo in campo, già dal cor-
rente anno scolastico, un primo percor-
so formativo che, partendo dalla cono-
scenza della soggettività giuridica del
bambino e delle conseguenti respon-
sabilità della comunità adulta, intende
fornire la conoscenza del quadro nor-
mativo di riferimento, degli strumenti
e dei soggetti del sistema di tutela, in
particolare riferito all’area del disagio e
delle situazioni pregiudizievoli o a rischio
di pregiudizio.
Tale azione tuttavia avrà riscontri posi-
tivi se può contare sull’effettivo coinvol-
gimento attivo di adulti consapevoli del
loro ruolo, vicini al percorso evolutivo
dell’adolescente ma anche impegnati
a definire la propria funzione di guida
e di garante delle regole. Ciò anche in
conformità a quanto previsto dalla Con-
venzione sui diritti dell’infanzia del 1989
che, nel tracciare un programma peda-
gogico di estremo interesse e di note-
vole rilevanza, impone alla comunità
degli adulti, a tutte le agenzie formative,
istituzionali o informali, una profonda
riflessione sui programmi, sulle meto-
dologie, sulle prassi educative, affinché
il bambino/ragazzo sia concretamente
aiutato nel complesso cammino di co-
struzione della sua personalità indivi-
duale e sociale.
I bambini ed i ragazzi, oggi più che
mai, necessitano e richiedono adulti au-
torevoli, ma partecipi con i quali entrare
in relazione in uno scambio reciproco e
proficuo per potersi orientare nei mol-
teplici e spesso contradittori messaggi
e stimoli che rischiano di generare di-
sorientamento e nuove fragilità.
L’Organo di garanzia che presiedo è a
disposizione per attivare ogni iniziativa
utile in tale senso e farsi promotore di
buone prassi in regione. A ciascuno di
noi adulti è infatti richiesto di lavorare
per contribuire a dare vita a relazioni
educative basate sul rispetto reciproco
e lo scambio individuale ritenendo che
tale esempio possa avere una forte va-
lenza positiva agli occhi dei ragazzi di
qualunque età.
Si ricorda, infine, che l’Ufficio oltre a
garantire attività di ascolto, previo ap-
puntamento presso le sedi territoriali,
mette a disposizione un apposito indi-
rizzo e-mail
:
.
it
riservato ad eventuali segnalazioni
afferenti le diverse funzioni del Garante
regionale dei diritti della persona.
Funzioni
La legge istitutiva delinea le
funzioni
di garanzia per i bambini e gli adole-
scenti
, inquadrandole nelle convenzioni
internazionali di NewYork e Strasburgo,
nonché nella legge n. 112 del 2011, che
consistono nella verifica del rispetto dei
diritti, sollecito all’adozione di provvedi-
menti normativi a tutela soprattutto di
bambini e adolescenti in condizioni di
maggior fragilità, informazione e sensi-
bilizzazione, segnalazione di violazioni,
vigilanza sull’assistenza prestata alle per-
sone di minore età in ambienti esterni
alla propria famiglia, vigilanza sulla con-
dizione dei minori non accompagnati.
Le
funzioni di garanzia per le per-
sone sottoposte a limitazione del-
le libertà personali
sono dirette ad
assicurare prestazioni inerenti al dirit-
to alla salute e al miglioramento delle
condizioni di vita, nonché al recupero
e al reinserimento sociale e lavorativo.
Le
funzioni di garanzia per le per-
sone a rischio di discriminazione
con-
sistono in attività di informazione e as-
sistenza alle vittime, segnalazione del-
le violazioni, raccolta di dati, inoltre la
legge specifica le modalità di tutela dei
diritti delle persone provenienti da Paesi
terzi, le modalità di tutela delle persone
soggette a discriminazione per apparte-
nenza, identità di genere, orientamento
sessuale e le modalità di tutela delle
persone con disabilità.
Alcune brevi
riflessioni sul
disagio giovanile
In riferimento ai diversi episodi di di-
sagio giovanile portati all’attenzione
dell’opinione pubblica, si ritiene op-
portuno in questo contesto esprimere
alcune riflessioni.
Come ben sa chi opera costante-
mente con i ragazzi, la prevenzione di
fenomeni afferenti al disagio giovanile
per essere efficace, necessita di per-
corsi articolati nella cui gestione sono
coinvolti più attori. Non è sufficiente e
tantomeno utile limitarsi a discussio-
ni ed azioni occasionali condizionate
dall’emergenza di singoli episodi, né
può essere influenzata dai mass media
che tendono ad enfatizzare le notizie,
rilevando spesso gli aspetti più emo-
zionali, tanto da influenzare l’opinione
pubblica e creando talvolta allarmismi
e generalizzazioni.
Gli interventi di prevenzione, ad ogni
livello, devono rispondere alle diverse
esigenze che la complessità del feno-
meno richiede ed andrebbero dunque
affrontati in un’ottica sistemica.
Si ritiene perciò sia necessario affron-
tare il fenomeno del disagio in senso
ampio avvalendosi di piani di intervento
integrati e finalizzati alla promozione
di una cultura della solidarietà e della
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