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Difensore civico

No al difensore civico territoriale

Nella seduta del 17 febbraio il Consiglio delle autonomie locali ha espresso parere contrario sulla proposta di legge n. 32 relativa all’Istituzione del difensore civico territoriale proposta dal consigliere regionale Bruno Marini (vedi deliberazione CAL n. 4/2014). Marini ha spiegato che, trascorsi alcuni anni dalla soppressione del difensore civico comunale nell’ottica della razionalizzazione e del contenimento della spesa pubblica, è emersa l’esigenza di ripristinare tale figura che costituiva un punto di contatto tra i cittadini e la pubblica amministrazione.
La proposta prevede pertanto la possibilità di istituire il difensore civico territoriale presso la sede del comune capoluogo di provincia attraverso un procedimento di cogestione, in seguito ad una convenzione stipulata tra i comuni appartenenti al territorio provinciale.
Nel corso del dibattito è stata espressa perplessità circa l’effettiva necessità di ripristinare tale figura perchè i cittadini già dispongono degli strumenti idonei per ottenere informazioni ed avere contatti diretti con gli Assessorati comunali.
La reintroduzione del difensore civico rischia pertanto di venire percepita dall’opinione pubblica come un appesantimento destinato a gravare sul bilancio dei Comuni e venire quindi valutata negativamente.

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