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Nessuna intesa su nuove norme di accesso prestazioni sociali

Il Consiglio delle autonomie locali nella seduta del 7 luglio 2011 era chiamato ad esprimere la propria intesa sul disegno di legge recante “Disposizioni di modifica della normativa regionale in materia di accesso alle prestazioni sociali” approvato in via preliminare dalla Giunta regionale.

L’assessore regionale Roberto Molinaro, presente alla seduta, ha illustrato al Consiglio il testo del disegno di legge spiegando che l’intervento legislativo si è reso necessario a seguito dell’avvio di un procedimento di infrazione da parte dell’Unione Europea proprio in relazione alla normativa approvata dall’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia. La stessa Giunta ha provveduto dopo la comunicazione da parte del Governo dell’avvio del procedimento di infrazione nella scorsa primavera a rivedere la normativa.

Il testo in discussione al Consiglio delle autonomie, ha affermato Molinaro, è stato oggetto di interlocuzione con il Dipartimento politiche comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri e con il Ministero dell’interno.

Molto partecipata è stata la discussione sul provvedimento da parte del CAL; alcuni componenti hanno evidenziato che continuano a permanere elementi di incostituzionalità e di contrasto con la normativa comunitaria; quasi tutti hanno riconosciuto che è stato comunque fatto un passo avanti rispetto alla normativa attualmente vigente ed in particolar modo è stato riconosciuto all’a ssessore regionale di aver uniformato i criteri per tutte le fattispecie di accesso alle prestazioni sociali.

Quasi unanimemente i membri del CAL hanno rappresentato le difficoltà degli enti locali dopo le sentenze che hanno condannato gli stessi al pagamento di spese legali per l’applicazione della normativa attualmente in vigore e hanno chiesto rassicurazioni all’assessore.

Molinaro in sede di replica ha ribadito che a parere della Giunta regionale le modifiche apportate con il disegno di legge superano tutte le obiezioni formulate in sede comunitaria, ma ha tuttavia affermato che la certezza assoluta non può essere mai garantita.

All’esito della votazione il Consiglio delle autonomie locali non ha espresso l’intesa sul disegno di legge; era infatti necessaria la maggioranza assoluta di 12 voti e il voto espresso è risultato di 5 voti a favore, 5 contrari e 7 astenuti su 17 votanti (vedi deliberazione CAL n. 35/2011).

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