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Grotte come discariche: scoperta dalla forestale regionale una cavità sommersa dai rifiuti

 

Pneumatici, batterie, barattoli, imballaggi in plastica, in metallo, in vetro, cartoni, mattoni, cementi, mobili, lavandini, farmaci scaduti: alcune decine di metri cubi di rifiuti per una superficie di circa 350 metri, sono il risultato di molti anni di abbandoni da parte di soggetti purtroppo ignoti, che hanno trasformato una bella cavità naturale in un vera e propria discarica. I Forestali del Nucleo Operativo per l’Attività di Vigilanza Ambientale, su segnalazione degli speleologi della Società di Studi carsici A.F. Lindner, di Ronchi dei Legionari (GO), che per primi hanno individuato ed accertato il degrado della grotta, hanno effettuato un sopralluogo in località Clastra, del Comune di San Leonardo (UD), verificando effettivamente la presenza di una grande quantità di rifiuti di diverse tipologie, abbandonati all’ingresso e sul fondo della cavità. Gli uomini della Forestale hanno svolto tutti gli accertamenti necessari ma, come accade spesso in casi del genere, non è stato possibile dare un nome ai responsabili, certamente più soggetti, i quali, del tutto incuranti del danno e del degrado provocato, hanno continuato per molti anni ad utilizzare una bella cavità naturale come una discarica privata. Ora, il danno provocato da questi soggetti, che definire maleducati è troppo poco, ricade sulla comunità, non soltanto per il degrado subito dall’ambiente ma anche per i costi necessari a rimuovere e ripulire la grotta da quella massa di rifiuti. Va inoltre segnalato, che l’acqua piovana raggiunge facilmente la massa di rifiuti ed il liquido che percola potrebbe raggiungere corsi d’acqua sotterranei. Dal punto dio vista geologico, sottolineano gli appassionati Società di Studi carsici A.F. Lindner, la cavità e particolarmente interessante per la sua diversità rispetto a tutte le altre della zona, poiché si è formata lungo un giunto di strati la cui parte superiore è formata da calcare compatto mentre la parte inferiore da marna sbriciolata. Il punto di massima espansione della grotta è stato misurato in 8 metri di larghezza e 6 di altezza. Alla base si aprono anche tre gallerie anguste che fungono da inghiottitoi. La Forestale ha provveduto naturalmente a termini di legge a segnalare la “discarica” agli enti competenti affinché si dia inizio alle attività di bonifica e ripulitura della grotta.


INFO: marvi.poletto@regione.fvg.it
Ufficio del Corpo forestale regionale; tel. 0432 - 660092

 

Foto: archivio regione