Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia

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Speciale AGRIEST 2009 - Intervista al Direttore centrale Luca Bulfone: "Porre le basi per la progettualità futura"

Direttore, lei a 38 anni è da poco a capo del più grosso settore dell’Amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, quello competente in materia di agricoltura, foreste e aree protette. Con quali proposte la sua Direzione arriva all’appuntamento con AGRIEST 2009?

Ci ritroviamo in un momento di grave difficoltà, se non addirittura di emergenza, dovuto ad una serie di concause. Pensiamo alle quote latte o  alla direttiva nitrati. L’approccio della Direzione come strategia è duplice: da un lato gestire le problematiche esistenti, dall’altro porre le basi, sulla scorta delle indicazioni politiche, per la progettualità futura.
Ente pagatore regionale, velocità di pagamenti agli agricoltori, sostegno alla zootecnia, sviluppo dei mercati agricoli: queste le nostre parole d’ordine.

E’ confermata la stretta collaborazione con “Udine e Gorizia Fiere SpA”?

Certamente. Nel nostro caso poi l’appuntamento di AGRIEST resta uno dei capisaldi per la promozione dell’agricoltura in Friuli Venezia Giulia.
A questo proposito, la Direzione intende investire pesantemente sulla promozione non solo del “Friulano” ma anche degli altri prodotti e delle altre tipicità regionali.

Ci sono novità rispetto al passato per quanto riguarda il vostro spazio espositivo?

Sì. Siamo presenti con uno spazio di dimensioni importanti e per la prima volta insieme ad ERSA ed Ente Tutela Pesca, anche come anticipazione di un’immagine unica per l’Amministrazione regionale in analoghi spazi fieristici.
Nel nostro stand poi, molto centrale, abbiamo previsto di organizzare una serie di incontri tecnici e degustazioni di prodotti tipici, per farne uno spazio vivo ed al servizio dell’utenza agricola.

La Regione, d’intesa con Bruxelles, ha messo a punto la complessa “ macchina” del Programma di sviluppo rurale 2007-2013: quali sono i punti forti della politica regionale per l’agricoltura?

Così com’è il Programma di sviluppo rurale 2007-2013 è ovviamente in gran parte ereditato dal passato. Sarà necessaria una fase di riprogettazione delle misure in atto e di orientamento delle risorse economiche verso gli obiettivi strategici.

Qual è il futuro del lavoro nei campi, nell’epoca di internet e della produzione di beni immateriali?

Io sono convinto del fatto che anche in un mondo immateriale l’uomo mangerà sempre il pane. A mezzogiorno ed alla sera un bicchiere di sincero “Friulano” non potrà mancare.
Tempo fa lo stesso paradosso era stato proposto per i libri, che all’epoca di internet sembravano destinati a scomparire.
E’ facilmente intuibile invece che anche il pane e il vino non potranno scomparire: l’uomo non si nutre di bit.

La regione Friuli Venezia Giulia è caratterizzata da un territorio che sembra capace spesso di conservare un equilibrio tra uomo e natura. Volete continuare su questa strada o siete disposti a rischiare di più sulla via dell’innovazione e della modernità?

Forse la sfida più rilevante oggi è proprio quella di conservare l’equilibrio tra uomo e natura, con un’agricoltura ed anche un’industria vicine ed amiche dell’ambiente.
Agevolare uno sviluppo del comparto agricolo significa necessariamente renderlo compatibile con le esigenze del territorio e dell’ambiente. Solo così sarà attraente e vendibile.

(intervista tratta da "Agricoltura Friuli Venezia Giulia – Speciale Terra e Vita" – Agriest 2009)
Foto di Marco Pradella