Il requisito di capacità amministrativa, finanziaria ed operativa dell’impresa in relazione al progetto presentato deve sussistere, a pena d’inammissibilità, già al momento di presentazione della domanda [così prevede l’articolo 4 del Bando, in particolare l’art. 4, comma 1, lett. g) dei rispettivi Bandi POR FESR aree interne Dolomiti Friulane e Canal del Ferro-Val Canale] e che non è prevista dal bando alcuna possibilità di demandare ad un momento successivo alla presentazione dell’istanza di contributo il raggiungimento quantomeno del livello minimo richiesto per soddisfare detto requisito.
Alla luce di un tanto, l’impresa istante dovrà soddisfare già al momento di presentazione della domanda il suddetto requisito come espresso nell’Allegato 2 al Bando.
Con riferimento ai bandi POR FESR aree interne (2.3.a.3; 2.3.b.3; 2.3.a.4; 2.3.b.4),
specifichiamo che ai sensi dell'articolo 4, comma 1, lett. a) dei rispettivi Bandi l'impresa
richiedente l'aiuto deve essere - alla presentazione della domanda - regolarmente costituita e
registrata presso il Registro delle imprese ed, inoltre, attiva come risultante dalla visura
camerale, avuto specifico riferimento all’attività economica cui si ricollega il progetto di
investimento (così art. 4, comma 1, lett. c) dei rispettivi Bandi).
Il codice Istat Ateco riferito all’attività economica cui si ricollega il progetto di
investimento deve essere detenuto già a far data dalla presentazione della domanda. Altrimenti
detto, le linee di finanziamento in parola non consentono l’erogazione di aiuti per l’avvio di
nuove attività: i bandi POR FESR per l’area interna Dolomiti Friulane (2.3.a.3; 2.3.b.3) e per l’a
rea interna Canal del Ferro – Val Canale (2.3.a.4; 2.3.b.4), infatti, mirano a consolidare la
presenza sul territorio delle PMI già attive alla data di presentazione della domanda in relazione
all’attività economica cui si ricollega il progetto di investimento.
Quanto sopra detto, vale altresì per l’eventuale riconoscimento dei relativi punteggi
premiali previsti per i settori e filiere valorizzati dai Bandi, laddove l’impresa eserciti le
attività cui ai codici Istat Ateco indicati nei rispettivi Allegati 3 ai Bandi (Sezione 2 dell’A
llegato 3 ai rispettivi Bandi) e ricolleghi il progetto a quelle specifiche attività.
I bandi POR FESR dedicati all’area interne delle Dolomiti Friulane (2.3.a.3 e 2.3.b.3) nonché quelli dedicati all’area interna Canal del Ferro-Val Canale (2.3.a.4 e 2.3.b.4) non individuano filiere e/o settori specifici cui sono esclusivamente indirizzati gli aiuti, lasciando aperta la possibilità ad ogni PMI dell’area interna di presentare istanza di aiuto. Determinati settori – ovvero quelli caratterizzanti l’area, come emersi durante gli incontri promossi per la costruzione della Strategia per l’area interna delle Dolomiti Friulane e della Strategia per l’area interna del Canal del Ferro-Val Canale, cui i presenti bandi si ricollegano – saranno in ogni caso preferiti, mediante attribuzione di un punteggio premiale. Detti settori sono individuati nella sezione 1 dell’Allegato 3 dei Bandi sopra citati, denominato “Criteri di Valutazione”, e si sostanziano in:
PER I BANDI DELL’AREA INTERNA DOLOMITI FRIULANE:
a) imprese del settore agroalimentare, escluse le imprese agricole;
b) imprese che fabbricano prodotti in metallo;
c) imprese che trasformano il legno o utilizzano prodotti in legno, con esclusione dell’utilizzazione boschiva, prima trasformazione e produzione di materiale legnoso combustibile, per quanto attiene alla filiera foresta legno;
d) imprese turistiche (VALEVOLE PER IL SOLO BANDO 2.3.b.3 riferito agli investimenti in ICT).
PER I BANDI DELL’AREA INTERNA CANAL DEL FERRO – VAL CANALE:
a) imprese del settore agroalimentare, escluse le imprese agricole;
b) imprese che trasformano il legno o utilizzano prodotti in legno, con esclusione dell’utilizzazione boschiva, prima trasformazione e produzione di materiale legnoso combustibile, per quanto attiene alla filiera foresta legno;
c) imprese turistiche (VALEVOLE PER IL SOLO BANDO 2.3.b.4 riferito agli investimenti in ICT).
Le predette aree sono individuate, mediante indicazione puntuale dei Codici Istat Ateco, nella sezione 2 dell’allegato 3 ai Bandi.
Ai progetti d’investimento presentati da PMI che rientrano nei predetti settori verrà così riconosciuto un punteggio premiale, che verrà attribuito in sede di valutazione delle domande.
Il criterio del rispetto del rating di legalità ai sensi dell'art. 5 ter del D.L. 1/2012 (come
modificato dal D.L. 29/2012, convertito con modificazioni dalla L. 62/2012) figura tanto per i
Bandi POR FESR aree interne Dolomiti Friulane (2.3.a.3; 2.3.b.3) quanto per quelli POR FESR aree
interne Canal del Ferro-Val Canale (2.3.a.4; 2.3.b.4) non già quale criterio di ammissibilità delle
domande, bensì quale primo elemento preferenziale in ipotesi di domande che abbiano ottenuto lo
stesso punteggio (così i rispettivi artt. 16, comma 6 dei Bandi).
L'impresa che ha conseguito il rating di legalità ai sensi del regolamento dell'Autorità
garante della concorrenza e del mercato (AGCM) adottato con delibera del 14 novembre 2012, n.
24075, risulterà così iscritta nell'elenco di cui all'articolo 8 del regolamento dell'AGCM sopra
indicato. Starà all'amministrazione, nelle ipotesi di cui all’art. 16, comma 6 dei rispettivi Bandi
POR FESR aree interne, effettuare il controllo sull'elenco, di cui all'articolo 8 del regolamento
dell'AGCM, pubblicato sul sito dell'Autorità, circa la permanenza del requisito dell'iscrizione
all'elenco stesso da parte dell'impresa.
È possibile caricare tutta l'eventuale ulteriore documentazione che s'intende allegare alla
domanda, mediante generazione di un file pdf da caricare nella sezione (allegato 11) "Altro", nella
fase di caricamento allegati. Nel caso vi siano più documenti da caricare nella voce "altro" è
possibile:
a) riunire tutti i documenti in un unico documento pdf, da caricare nell’apposito campo della
piattaforma dedicato; oppure
b) caricare i singoli documenti, uno ad uno, in formato pdf, denominandoli con numeri
progressivi.
Con riferimento al predetto criterio di valutazione, la sussistenza di un contratto di rete d’i
mpresa, regolarmente iscritto presso la CCIAA deve esser già posseduto all’atto dell’invio della
domanda di aiuto.
No. Ai sensi dell’articolo 4, comma 3 dei rispettivi Bandi POR FESR aree interne (Dolomiti
Friulane 2.3.a.3 e 2.3.b.3; Canal del Ferro-Val Canale 2.3.a.4 e 2.3.b.4), non sono infatti ammesse
a finanziamento le imprese agricole che svolgano attività che riguardano la produzione di prodotti
trasformati che, in uscita, restano ricompresi tra quelli di cui all’Allegato 1 del Trattato sul
Funzionamento dell’Unione Europea, nonché di quello relativo alla produzione primaria di prodotti
di cui al medesimo allegato.
Inoltre, posto che i contributi cui al bando sopra richiamato sono concessi in de minimis, ai
sensi del Reg. (UE) n. 1407/2013, gli stessi non possono essere concessi ad imprese operanti nel
settore della produzione primaria di prodotti agricoli (così, l’art. 4, comma 4 del Bando).
Per quanto attiene ai bandi POR FESR riferiti alle Dolomiti Friulane (Bandi 2.3.a.3 e 2.3.b.3
POR FESR 2014-2020), sono ammissibili domande presentate da imprese che hanno sede legale od unità
operativa, dove il progetto di investimento è realizzato, tanto presso uno dei comuni che ricade
nella c.d. area progettuale delle Dolomiti Friulane (Barcis, Cimolais, Claut, Erto e Casso,
Frisanco, Meduno, Tramonti di Sopra e Tramonti di Sotto) quanto presso uno dei comuni che – insieme
a quelli appena richiamati – costituisce la più ampia area strategica (Arba, Cavasso Nuovo, Fanna,
Maniago, Sequals, Tramonti di Sopra, Vajont e Vivaro. A questi comuni si aggiunge anche il comune
di Andreis come previsto dalle Deliberazioni di Giunta che hanno approvato i bandi in questione).
Un tanto è disposto dai rispettivi articoli 4, comma 1 e comma 2, lett. a) dei Bandi 2.3.a.3 e
2.3.b.3, approvati rispettivamente con DGR n. 756/2018 e DGR 757/2018.
In deroga a quanto appena indicato, ai sensi dell’art. 4, comma 6 dei Bandi richiamati,
potranno presentare domanda di aiuto anche le PMI che al momento della presentazione della domanda
non hanno ancora sede legale od unità operativa attive nel territorio regionale dell’area interna
denominata “Dolomiti Friulane” (inteso come area progettuale ed area strategica, con l’aggiunta del
comune di Andreis), in cui deve essere realizzato il progetto d’investimento. In tal caso l’a
ttivazione della sede o dell’unità operativa nell’area interna delle Dolomiti Friulane cui all’a
llegato 1 del bando, dove l’impresa intende realizzare il progetto, e la registrazione nel Registro
delle imprese laddove prevista per legge, deve intervenire prima dell’avvio del progetto medesimo.
Nel caso in cui detta attivazione ed iscrizione non intervengano entro tale termine, il contributo
non sarà concesso ovvero la concessione verrà revocata qualora fosse già intervenuta.
Gli ambiti, nello specifico sono:
a) MODALITÀ PER DETERMINAZIONE DELLA CAPACITÀ AMMINISTRATIVA, FINANZIARIA E OPERATIVA DELL’I
MPRESA IN RELAZIONE AL PROGETTO PROPOSTO. Il fatturato o Patrimonio Netto per la determinazione del
requisito è inerente l’impresa singola richiedente o il raggruppamento delle imprese associate o
collegate?
b) AMBITO DI ATTRIBUZIONE PUNTEGGIO:
1. criterio di attribuzione del punteggio “Minori dimensioni aziendali”: Il progetto di
investimento è presentato da “microimpresa” o “piccola impresa”: ci si riferisce alla singola
impresa o all’eventuale raggruppamento determinato dalle collegate e/o associate?
2. criterio di attribuzione del punteggio “ Incremento occupazionale dell’impresa al termine
del progetto”: ci si riferisce alla singola impresa o all’eventuale raggruppamento determinato
dalle collegate e/o associate?
Per quanto attiene, infine, alle dimensioni aziendali dell’impresa, si precisa che:
a) Il criterio di ammissibilità della capacità amministrativa, finanziaria ed operativa dell’i
mpresa (cui all’art. 4, comma 2, lett. g) dei Bandi ed ai rispettivi Allegati 2 ai Bandi) viene
determinato sulla base dei dati (patrimonio netto e fatturato annuo) riferiti al bilancio dell’i
mpresa istante cui all’esercizio precedente a quello in corso alla data di presentazione della
domanda.
b) Per quanto attiene all’ambito di attribuzione del punteggio, si precisa che:
1. Con riferimento al criterio premiale delle minori dimensioni aziendali, tornano in rilievo
i concetti di micro e piccola impresa che si ricavano sempre dall’Allegato 1 al Reg. (UE) n.
651/2014. Pertanto, come per la determinazione delle dimensioni di PMI cui alle dichiarazioni
contenute nell’Allegato 3 alla domanda, l’impresa qui dovrà far riferimento anche ad eventuali sue
collegate e/o associate, considerando la dimensione complessiva nei casi previsti dall’Allegato 1
al Reg. (UE) 651/2014.
2. Quanto al criterio premiale dell’incremento occupazionale dell’impresa al termine del
progetto, detto incremento è riferito avuto riguardo alla sola impresa istante.
No, come prescritto dai rispettivi Bandi (allegato 3 – criteri di valutazione), è necessaria l’a
llegazione della scheda tecnica del fornitore con evidenza della specifica di volta in volta
richiesta in uno con la possibilità di esplicitare la relativa motivazione nella parte dedicata
alla descrizione dei punteggi evidenziati cui alla Relazione dettagliata del progetto. Ad un tanto
si aggiunga che, per la specifica ipotesi dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili (sub
criterio: “Il progetto è volto all’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili”) è necessaria l’a
llegazione della scheda tecnica del macchinario, attestante il quantitativo di energia consumata
mediamente dal macchinario e la dichiarazione della potenza nominale dell’impianto di produzione di
energia elettrica e/o termica attestata dal gestore dell’impianto e/o produzione della scheda
progettuale dell’impianto allegata all’autorizzazione o nullaosta comunque denominato necessario
per l’installazione e/o provvedimento autorizzatorio all’installazione e utilizzo dell’impianto
rilasciato dall’ente competente. Sempre in quest’ultimo caso, il progetto di investimento in
sistemi/macchinari/apparecchiature deve esser tale da mantenere il rapporto tra quantità di energia
prodotta da fonti rinnovabili destinato all’autoconsumo dell’impresa e consumo di energia aziendale
(post-investimento) uguale o superiore a 0,2.
I bandi in esame hanno ad oggetto gli aiuti agli investimenti tecnologici delle PMI, ragion per
cui i progetti finanziabili sono quelli che prevedono l’utilizzo dei mutamenti della tecnologia al
fine dell’aumento della competitività aziendale e/o della capacità produttiva, della redditività e
dell’impatto ambientale delle imprese. In tale contesto, risultano ammissibili tra le altre anche
le spese per l’acquisto di macchinari ed attrezzature nuove di fabbrica, ricompresi quelli
necessari all’attività gestionale dell’impresa, escludendo quelli relativi all’attività di
rappresentanza (articolo 5, comma 4, lettera a) dei bandi POR FESR 2.3.a.3 e 2.3.a.4).
Premesso un tanto, le spese per l’acquisto/allestimento di mezzi di trasporto attrezzati sono
astrattamente ammissibili e riconducibili alla tipologia di spese sopra individuata (spese cui alla
lettera a) del Piano delle Spese – Allegato 5 alla domanda di aiuto), dovendo in ogni caso
rinviarsi la valutazione puntuale dei casi in ordine alla coerenza del progetto di investimento con
le linee generale tracciate dai Bandi in ordine alle tipologie progettuali e di attività
ammissibili e a quanto sopra descritto.
Fermo quanto già detto, va precisato in ogni caso che, ai sensi dell’articolo 3, comma 2 del
Regolamento (UE) n. 1407/2013, per le imprese che operano nel settore del trasporto di merci su
strada per conto terzi è però previsto il divieto dell’utilizzo di aiuti “de minimis” per l’a
cquisto di veicoli destinati al trasporto di merci su strada, di talché soltanto le imprese che non
esercitano detta attività potranno far domanda di aiuto in ordine all’acquisto dei mezzi di
trasporto, salva la loro puntuale valutazione in sede di istruttoria.