Una copertina dedicata ai fuochi epifanici, che sono legati agli antichi riti
propiziatori e che ancora si perpetuano alla fine delle festività natalizie, presenta il n. 7 della
rivista del territorio edita dalla Regione 'Tiere Furlane' (Terra Friulana), in questi giorni in
distribuzione. Con questa foto simbolica, nella quale sono raffigurati un padre che sorregge in
braccio il figlioletto e assieme a lui cerca di percepire dal grande falò gli auspici per l'anno
che è appena iniziato, attraverso il nuovo numero della pubblicazione, l'Amministrazione regionale
rivolge alla comunità del Friuli Venezia Giulia un messaggio di speranza e di fiducia nelle
capacità e nelle potenzialità della nostra gente. Un messaggio che sintetizza la nostra storia e le
nostre più antiche e tramandate tradizioni, da diffondere e valorizzare, e che ci ricorda come le
popolazioni del nostro territorio abbiano saputo superare anche i momenti più difficili.
Tradizioni spesso legate all'alimentazione e all'economia familiare della nostra gente. Per
esempio quelle dell'arte norcina, della cultura dell'allevamento del maiale e della degustazione
delle pietanze suine, alle quali è dato ampio risalto nella prima parte di 'Tiere Furlane'.
Nella rivista si tratta della crisi dell'allevamento nostrano, che purtroppo si è acuita
proprio in un'epoca, l'attuale, nella quale, come è stato evidenziato dall'assessore regionale alle
Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino, vi sono lo spazio e la volontà delle
istituzioni per la radicalizzazione delle produzioni locali, anche suine. Ciò per assicurare
tipicità e caratura a prodotti come il Prosciutto di San Daniele, o gli insaccati tipici realizzati
ormai con alto pregio anche su larga scala, che sono la vera sintesi delle peculiarità, delle
tradizioni, del lavoro locale e dell'arte dei mestieri maturati nei secoli dalla nostra gente. Il
'purcit' (il maiale) raccontato su 'Tiere Furlane' così come veniva allevato in Val Pesarina, o a
Fagagna nella varietà 'purcit neri' (maiale nero), abbandonata per anni e che si sta cercando di
recuperare, o attraverso la realtà del Sandanielese che ha concorso a far conoscere il Friuli
Venezia Giulia del gusto e della gola nel mondo.
Si tratta di argomenti e di realtà che costituiscono e costituivano eccellenti tipicità
autoctone. Ed è sul tema delle tipicità che si sofferma nell'editoriale di 'Tiere Furlane' n.
7 l'assessore Violino, per rilevare come in questi anni si sia abusato dell'aggettivo 'tipico' per
affiancarlo a prodotti agroalimentari che non sempre lo erano, né erano frutto dell'arte dei
mestieri della tradizione nostrana.
Secondo l'assessore, all'aggettivo 'tipico' debbono ora essere affiancati i concetti di
'originalità', riferito al luogo di produzione, lavorazione e di origine con le sue caratteristiche
e connotazioni, e di 'identità'. Ovvero, occorre che il prodotto identifichi il territorio e lo
rappresenti.
'Tiere Furlane' n. 7 prospetta anche le peculiarità delle antiche torbiere e della torba
prodotta in Friuli, si sofferma su mito, realtà, biodiversità della selvicoltura, sul vino da
vitigno autoctono Picolit, prodotto aristocratico che era apprezzato già dalle corti imperiali,
sulle qualità del 'frutteto Friuli', sulla terminologia rurale friulana antica, sul caffè quale
ricchezza per Trieste e per la sua economia.
Il numero invernale della rivista non poteva non chiudersi con un altro messaggio festoso e
di speranza rivolto alla bella stagione: 'la joibe grasse' (giovedì grasso, l'ultimo di carnevale).
'La joibe grasse' ricordata da 'Tiere Furlane' è quella del 27 febbraio del 1511, quando Udine fu
teatro della prima rivolta del Rinascimento della popolazione locale. Quest'anno si celebra infatti
il cinquecentesimo anniversario di tale insurrezione che fu la più importante non solo nella nostra
terra, ma anche, per l'epoca, del Rinascimento italiano. Tutti i numeri di 'Tiere Furlane' si
possono scaricare via web dal sito
www.regione.fvg.it/tierefurlane.
INFO: Renzo Francesconi
renzo.francesconi@regione.fvg.it
tel. 0432 555342
Foto: Archivio Direzione Centrale risorse rurali, agroalimentari e forestali