Dal vivaio forestale di Tarcento un progetto a sostegno dell'ambiente
All’interno del progetto regionale BioInnovErbe, emerge il fondamentale ruolo del vivaio
forestale “Pascul” di Tarcento, che si pone in prima linea nella promozione di processi produttivi
innovativi. Il progetto (finanziato dalla Legge Regionale sull’innovazione 26/05) mira alla
promozione e alla valorizzazione del patrimonio vegetale spontaneo del territorio friulano, con
particolare attenzione alle specie erbacee tipiche (radicchio di montagna, asparago selvatico,
pungitopo, sclopit) ora in via di estinzione a seguito di raccolte non regolamentate e non
competenti. Il vivaio Pascul è l’unica struttura vivaistica pubblica in grado di
occuparsi direttamente della gestione del progetto, dalla raccolta del seme e individuazione
dell’area di raccolta, fino alla consegna del materiale finale. Seguito dal dott. Daniele Cossa per
quanto riguarda la parte amministrativa e dal p.a. Angelo Mattiussi per la parte
tecnico-produttiva, il vivaio sta mettendo in atto metodi innovativi di coltivazione, in vista
della creazione di protocolli produttivi completamente nuovi e dell’inserimento di tecnologie fino
ad ora sconosciute nel settore. Dalla ricerca nasce l’utilizzo di particolari contenitori in
polistirene concepiti in modo tale da impedire l’attorcigliamento degli apparati radicali delle
piante. Difetto questo estremamente dannoso per l’allevamento e per la stabilità delle piante.
Anche i substrati e le concimazioni sono stati oggetto di studio e di attenta ricerca ed hanno
comportato sforzi e investimenti notevoli. Contemporaneamente allo sviluppo di migliori tecniche di
coltivazione, è stato creato un software di gestione di tutte le attività del vivaio, che consente
non solo di elaborare al meglio la massa di dati, ma permette altresì di migliorare i metodi di
allevamento e di rispettare i principi di tutela della biodiversità che deve essere alla base di
una corretta gestione di un vivaio forestale. Il progetto sta rispondendo positivamente alle
aspettative e si stanno già creando particelle sperimentali per valutare in concreto le modalità e
i tempi di attecchimento delle piante nel loro habitat naturale. Gli obiettivi non riguardano solo
la valorizzazione e la promozione del patrimonio vegetale spontaneo friulano, ma anche il rilancio
del settore agricolo e agrituristico, nonché la tutela del turismo rurale, in particolare della
fascia montana del territorio.