Anche quest’anno, con l'arrivo dell'autunno, si ripresenta puntualmente l'emergenza da "intossicazione da funghi".
Gli Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie della Regione ne segnalano un pericoloso
incremento.
Solamente negli ultimi mesi si sono registrati una ventina di accessi al Pronto Soccorso.
Semplici, ma pericolose, sono le cause ricorrenti.
Innanzitutto la somiglianza dei caratteri morfologici tra funghi diversi e la variabilità
naturale delle specie: colore, forma e dimensione possono variare significativamente a seconda
dell'habitat, dell'età e delle condizioni climatiche, rendendo estremamente inaffidabile
l'identificazione basata solo sull'aspetto superficiale del fungo.
Spesso vengono confusi funghi edibili con altri tossici o potenzialmente mortali, come
dimostra l’aumento di consumo preoccupante di specie come il fungo dell’ulivo (Omphalotus
olearius), scambiato per gli edibilissimi galletti/finferli (Cantharellus cibarius).
Importante poi, tenere in considerazione che tra le specie più frequentemente raccolte,
alcune necessitano di modalità particolari e tempi più lunghi di cottura per la presenza di tossine
termolabili e idrosolubili, come alcune Russule ed i cosiddetti “chiodini” (Armillaria mellea e
gruppo).
A molti, inoltre, non è noto che alcuni funghi commestibili non possono essere consumati
crudi.
Spesso, le intossicazioni sono dovute all’inesperienza dei raccoglitori che si affidano a
foto su internet, a consigli di sedicenti esperti o ad APP (applicazioni) spesso non affidabili.
Queste ultime, infatti, sono attualmente la causa di gran parte delle errate determinazioni degli
incauti raccoglitori.
Nel nostro territorio la raccolta di funghi è una tradizione consolidata, perciò il
legislatore, per salvaguardare la salute dei cittadini, ha normato chiaramente tale attività (LR
25/2017 s.m.ii.) prevedendo un’ Autorizzazione alla raccolta rilasciata, previo esame, presso gli
Ispettorati Micologici delle Aziende Sanitarie.
Vi è poi il problema legato al consumo di funghi edibili ma mal conservati o mal trasportati:
le borse di nylon (espressamente vietate), ad esempio, favoriscono e velocizzano i processi di
macerazione, la normativa esplicita infatti che il trasporto va fatto in contenitori rigidi e ben
areati.
Come evitare le intossicazioni
Affidarsi al prezioso servizio fornito gratuitamente dagli Ispettorati Micologici delle
Aziende Sanitarie, cui tutti i cittadini possono rivolgersi per avere una sicura determinazione
delle specie raccolte.
Per avvicinarsi correttamente al "mondo dei funghi", è estremamente utile fare riferimento anche
ai gruppi Micologici presenti nel territorio della Regione FVG, che ne vanta una ventina
regolarmente iscritte alla “Federazione dei Gruppi micologici del Friuli Venezia Giulia”.
Quest'ultimo, annualmente, organizzano corsi propedeutici all'ottenimento dell’autorizzazione
alla raccolta dei funghi ("patentino").