Aree regionali ammesse dalla Carta italiana degli aiuti a finalità regionale approvata dalla Commissione europea.

Gli aiuti a finalità regionale sono aiuti destinati allo sviluppo regionale e alla coesione territoriale che mirano a recuperare il ritardo e a ridurre le disparità in termini di benessere economico, reddito e disoccupazione delle regioni europee meno favorite che vengono individuate tra quelle che soddisfano le condizioni di compatibilità di cui all'articolo 107, paragrafo 3, lettere a) e c), del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE) e rispettano i criteri definiti negli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale .

In generale le zone ammissibili a ricevere aiuti a finalità regionale ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera a), del TFUE, comunemente note come "zone a", tendono a essere le più svantaggiate all'interno dell'UE in termini di sviluppo economico, mentre le zone ammissibili ai sensi dell'articolo 107, paragrafo 3, lettera c), del TFUE, ovvero le "zone c", sono tendenzialmente svantaggiate, ma in misura minore. In Italia, storicamente, le "zone a" riguardano le Regioni del Sud mentre le "zone c" riguardano le Regioni del Centro Nord.

Le “zone a” e le “zone c” su cui poter intervenire con aiuti a finalità regionale vengono individuate, generalmente, ogni sette anni in coincidenza con i cicli di programmazione europea e costituiscono la cosiddetta “Carta nazionale degli aiuti di Stato a finalità regionale”, sottoposta all’approvazione della Commissione europea da parte di ciascuno Stato membro. Dette “Carte” specificano anche le intensità massime di aiuto che si applicano nelle “zone a” e nelle “zone c” durante il periodo di validità delle stesse.

Con le decisioni del 2 dicembre 2021 e del 18 marzo 2022 , la Commissione europea ha approvato la Carta italiana degli aiuti a finalità regionale per il periodo 1 gennaio 2022 – 31 dicembre 2027.

A norma del punto 194 degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale è prevista una revisione di medio termine alla Carta degli aiuti a finalità regionale, previa comunicazione della Commissione europea dei dettagli relativi alla revisione intermedia e previa notifica da parte delle autorità nazionali a livello di Stato membro.
Con la decisione del 18 dicembre 2023 la Commissione ha approvato le modifiche dell’elenco di alcune “zone c” richieste da alcune Regioni italiane per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2027. Le “zone c” della Regione Friuli Venezia Giulia sono rimaste invariate in quanto non oggetto di richiesta di modifica

Le “zone a” corrispondono all’intero territorio delle Regioni Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Le “zone c” individuate nel territorio del Friuli Venezia Giulia corrispondono al territorio dei seguenti Comuni:

Provincia di Gorizia
Cormons
Farra d'Isonzo
Fogliano Redipuglia
Gorizia
Mariano del Friuli
Monfalcone
Mossa
Ronchi dei Legionari
Sagrado
San Floriano del Collio
Staranzano

Provincia di Pordenone
Brugnera
Fontanafredda
Pasiano di Pordenone
Porcia
Prata di Pordenone

Provincia di Udine
Aiello del Friuli
Bagnaria Arsa
Buttrio
Cervignano del Friuli
Chiopris-Viscone
Corno di Rosazzo
Manzano
Pavia di Udine
San Giorgio di Nogaro
San Giovanni al Natisone
San Vito al Torre
Torviscosa

Quindi, le imprese che hanno sede in uno dei territori comunali sopra elencati, possono beneficiare dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2027 di aiuti di Stato a finalità regionale agli investimenti.

Le Amministrazioni che intendono concedere tali aiuti devono attivare una misura (prevedendone il relativo finanziamento) provvedendo a notificarla preventivamente ai sensi degli Orientamenti in materia di aiuti di Stato a finalità regionale 2022-2027 o comunicandola ai sensi del Regolamento (UE) N. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato.

Le intensità massime di aiuto sono pari al:
- 15% dei costi ammissibili per le grandi imprese site nei Comuni ammissibili dei territori delle ex province di Gorizia e Udine
- 10% dei costi ammissibili per le grandi imprese site nei Comuni ammissibili del territorio della ex provincia di Pordenone
Le intensità sopra indicate possono essere maggiorate del 10% per le imprese di medie dimensioni e al 20% per le piccole imprese.

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