Trieste, 18 giu - Aiutare le donne che hanno subito violenza a riacquistare una vita normale e garantita anche da un'attività professionale: è questo l'obiettivo del Progetto Matelda, collocato all'interno del Programma Si.Con.Te. - sistema di conciliazione integrato ideato per garantire specifici supporti in tema di inserimenti e permanenza nel mercato del lavoro oltre che di conciliazione fra tempi formativi/lavorativi ed esigenze famigliari, in particolare legate alla cura dei figli.
"Matelda - ha spiegato l'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione del Friuli Venezia Giulia Loredana Panariti, a margine della riunione convocata a Trieste con servizi sociali e centri antiviolenza del territorio allo scopo di identificare il metodo di attestazione del target da sostenere - è dedicato alle donne che, coraggiosamente, hanno intrapreso la fase di uscita da situazioni di violenza per supportare la difficile ridefinizione e riorganizzazione della propria vita".
Il Progetto utilizza fondi messi a disposizione nell'ambito della Convenzione sottoscritta tra il Dipartimento Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Regione Friuli Venezia Giulia.
"La Regione - ha evidenziato Panariti - mette a disposizione delle donne impegnate in questo non facile percorso 328.500,00 euro complessivi per la cura dei figli minori, attraverso l'utilizzo di persone di fiducia o educatori specifici, nei momenti di assenza forzata da casa".
"In questo modo - ha aggiunto Panariti - potranno continuare le proprie attività lavorative o anche frequentare corsi di formazione professionale e dedicarsi alla ricerca di un lavoro che - ha concluso - consenta loro di essere economicamente indipendenti e stabili, condizione fondamentale per ritrovare fiducia e serenità".
Le donne che rispecchieranno questo modello, è stato quindi spiegato, potranno rivolgersi agli sportelli regionali Si.Con.Te. attivati presso i Centri per l'Impiego.
ARC/FC