dati e analisi sul mercato del lavoro

Wed Jun 14 10:59:00 CEST 2023

Assunzioni, PIL e settori economici nei primi mesi del 2023: il focus dell'Osservatorio regionale sul mercato del lavoro

Assunzioni in aumento rispetto ai primi quattro mesi del 2022 e anche rispetto al periodo pre-pandemico (+16.6%). In diminuzione le dimissioni volontarie rispetto al 2022 (-7.9%), mentre le assunzioni a tempo indeterminato rimango elevate sul 2019 (+8.1%). Le stabilizzazioni continuano a crescere (+5.1%)

L’andamento del PIL regionale e le esportazioni
Le previsioni macro-economiche, sintetizzate dall’indicatore del Prodotto Interno Lordo (PIL), per il 2022 sono pari al +3,6%, in calo rispetto a quelle del 2021 – un anno eccezionale per l’economia e l’occupazione nel FVG. Nel 2023 le stime diminuiscono su base annuale, con l’i ndicatore che si prevede toccherà l’1.1% - grosso modo i valori stagnanti del periodo pre-pandemio (2014-2019). Un segnale di criticità da tenere sotto osservazione è la diminuzione delle esportazioni in FVG (-9% nel primo trimestre 2023 rispetto allo stesso periodo del 2022). Questo decremento riguarda soprattutto la produzione di mezzi di trasporto, in prevalenza la cantieristica (-83,8%), un settore di attività, va detto, soggetto a forti oscillazioni su base trimestrale, considerando il grande volume di produzione prevalentemente ciclica e su commessa. A preoccupare di più è la contrazione dell’export di prodotti manifatturieri (-10.6%). Considerando il 2022 il FVG era, per export pro-capite, al secondo posto tra le regioni italiane: occorre prudenza, pertanto, nella lettura di questi dati, anche perché altri settori importanti per la nostra economia stanno invece crescendo: prodotti alimentari (+18.8%) e computer e apparecchi elettronici (+19.5%) e macchine e apparecchi (+19.8%).

In calo l’occupazione nel settore industriale.
Gli occupati nel primo trimestre dell’anno sono 514.676, con una piccola contrazione a livello tendenziale (-0.3% rispetto al primo trimestre 2022) e un aumento rispetto al quarto trimestre 2022 (variazione congiunturale: +0.5%). La componente maschile cala tanto a livello tendenziale (-1.8%) quanto a livello congiunturale (-1.6), mentre quella femminile è in crescita (+1.6% e +3.2%), trainata dall’aumento dell’occupazione nei servizi (+3.7% tendenziale). L’o ccupazione si contrae soprattutto nell’industria che registra nel primo trimestre 2023, 121.251 occupati (-6% tendenziale e -1.9% congiunturale), mentre crescono gli occupati nelle costruzioni con 32.977, una crescita percentuale del +9.8% rispetto al quarto trimestre 2022 e +5.1% nello stesso periodo del 2022.

Diminuiscono i disoccupati e gli inattivi in età da lavoro
I disoccupati nel primo trimestre 2023 sono 26.574, in diminuzione tendenziale (-13.6%) e congiunturale (-26.5%). Diminuisce prevalentemente la componente maschile (-21.2%), contemporaneamente all’aumento dell’inattività dei maschi (+3.8 e +10.9%), mentre il calo della disoccupazione femminile è relativamente più elevata (-7.3% e -22.9%), con una diminuzione dell’i nattività pari a -4.5% tendenziale e -0.9% congiunturale. L’aumento dell’inattività dei maschi, oltre ai pensionamenti, può essere un segnale di scoraggiamento da parte dell’offerta di lavoro, soprattutto nel settore industriale. Eppure, guardando ai dati delle richieste di personale (Fonte Unioncamere), circa il 30% riguardano questo settore. Una parte del difficile reperimento dipende anche dalla qualità delle opportunità lavorative offerte e dal livello delle retribuzioni che, soprattutto per i giovani, sono le tra le più basse a livello europeo (Dati Almalaurea)

Rimane elevato il tasso di occupazione, in particolare quello femminile
Il tasso di occupazione complessivo rimane, nel primo trimestre di quest’anno, elevato e pari al 68.3%, quasi un punto percentuale in più rispetto all’anno scorso (67.6%). Il tasso di occupazione femminile è particolarmente elevato, toccando quota 62.8 (+1.7 tendenziale e +1.5 congiunturale), il gender gap diminuisce rispetto all’anno scorso (12.9%), nel primo trimestre di quest’anno questo indicatore è pari a 10.9%. La diminuzione del gender gap è frutto della dinamica del mercato del lavoro, visto l’aumento registrato nel settore dei servizi, che occupa in prevalenze figure professionali femminili, ma è ipotizzabile un miglioramento anche come effetto delle politiche regionali di conciliazione, molto potenziate nel corso degli ultimi anni.

Andamento delle assunzioni nei primi quattro mesi dell’anno
Dal punto di vista delle assunzioni la contrazione economica pare essere ancora sottotraccia e, come vedremo, concentrata soprattutto nel settore manifatturiero. Il numero di assunzioni nei primi quattro mesi del 2023 è pari a 90.848, con un aumento del 4.2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso e una variazione rispetto al 2019 del 14.6%. Un mercato del lavoro, visto dal lato dei flussi, ancora dinamico e caratterizzato da elevata mobilità professionale. Le assunzioni a tempo indeterminato sono 9.297, un livello elevato rispetto al 2019 (+8.1%), mentre in calo rispetto all’anno scorso (-2.5%). Difficile, però, al momento richiamare una crisi nelle assunzioni stabili, poiché le trasformazioni sono ancora in forte crescita: nel primo trimestre di quest’anno queste sono 7.600, in crescita tanto rispetto all’anno scorso (+5.1%) quanto rispetto al 2019 (+5.1%). Così come registrato nel primo trimestre di quest’anno le dimissioni volontarie dal tempo indeterminato – 6.057 nel primo quadrimestre – stanno rallentando rispetto al 2023, mentre il loro valore è ancora piuttosto robusto rispetto al periodo pre-pandemico (+36.4%). In attesa dei dati del secondo trimestre, bisogna sottolineare la tenuta delle assunzioni a tempo indeterminato, che crescono rispetto al periodo pre-pandemico e la crescita delle stabilizzazioni, un elemento su cui intervengono le misure regionali di incentivazione alle imprese per favorire il lavoro stabile

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