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La visita al Centro si sviluppa attraverso un percorso espositivo ad anello formato da varie tappe tematiche che guidano il visitatore, partendo degli aspetti naturalistici e storici del territorio carsico, sino alle più attuali problematiche ambientali a livello globale.
Indice dei contenuti
Sala d'ingresso
La foto satellitare posizionata sopra al plastico, mostra dove è collocato il territorio carsico a livello biogeografico. Stretto tra il Mediterraneo, le Alpi e i Balcani, il Carso presenta un’e levata biodiversità, ossia un elevato numero di specie che qui riescono a trovare ambienti e condizioni climatiche a loro favorevoli. Il plastico, che ha per baricentro il CDN e il paese di Basovizza, rappresenta una porzione del Carso Classico ed evidenzia le diverse tipologie di vegetazione presenti, i fenomeni carsici rilevanti, alcuni elementi della presenza dell’Uomo sul territorio, la viabilità principale e la rete sentieristica.
Nel monitor sulla parete centrale, due audiovisivi accompagnano il visitatore alla scoperta del territorio del Carso tra natura, storia e tradizioni locali e dei Geositi del Friuli Venezia Giulia.
Dopo aver compreso la sua localizzazione biogeografica, possiamo iniziare il viaggio geologico attraverso il tempo e la natura del Carso Classico. Un primo diorama a colonna descrive l’ambiente di formazione delle rocce del Carso nell’antico mare del Cretacico. Nella seconda colonna viene rappresentata la stratigrafia del Carso, che riporta la riproduzione dell’aspetto delle rocce calcaree e terrigene presenti.
Sulla parete alla sinistra del plastico è possibile osservare la carta geologica applicata sul modello in 3D dell’altipiano del Carso e sul mobiletto sottostante sono esposti alcuni campioni di rocce.
Nei pressi della vetrata, un video sul monitor a parete e un simulatore, fanno meglio comprendere la storia geomorfologica del Carso Classico.
Di fianco al bancone d’ingresso una mappa interattiva su un monitor touch screen permette di caricare dei layer correlati a vari aspetti del territorio del Carso e della Regione Friuli Venezia Giulia.
Il corridoio del tempo
Il corridoio del tempo racconta la storia del Carso dal Big Bang ai giorni nostri. Un diorama a pavimento e un dipinto murale corredato da monitor touch screen forniscono informazioni sull’e voluzione del paesaggio naturale e antropico e sulla storia dell’Uomo. Sulla parete opposta, un percorso tattile, per persone con disabilità visiva, evidenzia gli stessi contenuti mentre sul fondo del corridoio un antico orologio a pendolo scandisce lo scorrere del tempo.
Gli ambienti naturali del Carso
Dentro spazi espositivi di forma ellittica, vengono riprodotti gli ambienti naturali più caratteristici del Carso. Cinque diorami offrono una realistica riproduzione degli habitat più rappresentativi: la grotta, la landa carsica, gli ambienti di transizione, il bosco e l’ambiente mediterraneo. Due diorami a pavimento consentono di scoprire le tracce degli animali più caratteristici della landa carsica e del bosco. Le sale sono dotate di monitor touch screen sia contenenti un “ipertesto” con le informazioni relative agli habitat e alle specie esposte, sia suoni naturali come i versi degli animali e i suoni geologici.
Inoltre, nella prima sala è presente un monitor con un video 3D su un ideale escursione speleologica all’interno di una grotta carsica.
Nel passaggio alla sala successiva troviamo un originale esempio di rappresentazione della sorgente carsica sottomarina che si trova alla base delle Falesie di Duino.
La sala della BIO e GEO diversità
Una parete tappezzata di nomi scientifici di animali e piante, siti di interesse geologico, fossili, nomi di rocce, grotte, suoli e forme carsiche rendono l’idea della notevole ricchezza naturalistica e geologica del territorio carsico, ossia la BIO e la GEO diversità.
Al centro della sala si può ammirare la ricostruzione di una grande quercia che ci meraviglia e sorprende, scoprendo la moltitudine di specie animali che le vivono attorno e al suo interno. Un apposito cassetto estraibile consente di approfondire le varie componenti della sezione del tronco, dalla corteccia al midollo.
Una parete sensoriale invita a scoprire i profumi del bosco e a riconoscere alcuni elementi naturali attraverso il tatto.
Nella sala, previa richiesta al personale del Centro visite, sono a disposizione modelli di elementi vegetali per approfondimenti sulla loro anatomia e fisiologia. Sono anche presenti alcuni modelli di fossili caratteristici del territorio carsico. Inoltre, con microscopi e monitor è possibile osservare nel dettaglio minerali, fossili e altri elementi naturali.
Grazie ad alcune lastre da posizionare su una sorgente luminosa a pavimento, è possibile osservare la struttura degli organismi marini che formano la roccia del Carso.
Su un monitor touch screen contenente un “ipertesto”, il visitatore potrà approfondire la conoscenza dei vari ambienti del Carso e delle relative specie animali e vegetali esposte nei diorami e caratteristiche del territorio.
Per i più piccoli sarà anche possibile costruire un puzzle del dinosauro Antonio.
La sala dell’Uomo, del bosco e delle rocce
Gli elementi espositivi della sala accompagnano il visitatore alla conoscenza delle funzioni del
bosco, del fenomeno del carsismo e del rapporto tra l’Uomo e importanti risorse naturali come il
legno e la roccia carsica.
La sala si sviluppa con due ideali percorsi paralleli; sulla sinistra il percorso legato al
bosco, al legno e suoi utilizzi e sulla destra il percorso legato alla pietra.
Sulla sinistra, nei pressi di un’uscita di sicurezza, un gioco sui Geoprodotti aiuta a capire
il legame tra le risorse naturali e i prodotti tipici del Carso che ne derivano.
Le funzioni del bosco
Con diorami e pannelli esplicativi viene evidenziato come il bosco svolga la fondamentale funzione di assorbimento della CO2 e della produzione di ossigeno e biomassa attraverso il processo della fotosintesi ma anche come rivesta la funzione di proteggere il suolo dal dissesto idrogeologico favorendo l’assorbimento e il deflusso delle acque meteoriche.
Due modelli in rilievo mostrano la stretta correlazione tra l’acqua, le foreste e le rocce.
Il bosco e l’utilizzo del legno
Un percorso con panelli, monitor, materiali museali e diorami interattivi per esplorare il rapporto millenario e in continua evoluzione tra l’uomo e il bosco. Nella sala, si può scoprire la storia di Trieste attraverso la vita di una vecchia roverella di cui viene esposta una sezione, comprendere le molteplici funzioni dei boschi, ammirare la xiloteca ottocentesca con legni di essenze arboree del Carso e dell’Istria. Proseguendo possiamo apprendere come venivano gestiti i boschi per la produzione di legname destinato agli antichi cantieri navali, osservare il modello di un veliero, sorprendersi della fatica immane spesa nel grande imboschimento del Carso, ammirare il “ Libro dell’imboschimento del Carso per la città di Trieste” esposto all’Expo di Parigi del 1900 e oggi sfogliabile digitalmente sul grande monitor a parete. Nel fondo della sala, la ricostruzione della galleria di una miniera di carbone ricorda l’utilizzo dei tronchi di pino nero che grazie al suo caratteristico scricchiolio allertava i minatori in caso di cedimenti della volta.
Il legno nella cultura
Fin dall’antichità il legno viene usato per rappresentare la creatività dell’uomo attraverso sculture, strumenti musicali o giocattoli. In particolare, vengono esposti una marionetta del “ Teatro dei Piccoli di Podrecca” e un violino nelle sue varie fasi di realizzazione, dalla tavoletta di abete di risonanza allo strumento finito.
Le rocce del Carso e il loro utilizzo
Un percorso con panelli, monitor e materiali museali per approfondire la conoscenza delle rocce del Carso e il loro utilizzo ornamentale.
Un’immagine e una parziale ricostruzione a muro della Casa carsica ci riporta al simbolo dell’a rchitettura rurale dell’altipiano.
La litoteca, composta da 16 campioni di rocce del Carso Classico, rappresenta alcune delle varietà dei materiali tradizionalmente estratti. Dalle lastre si possono apprezzare gli effetti delle significative differenze nell’antico ambiente di sedimentazione che hanno portato ad una diversificazione dell’aspetto dei “marmi”.
Ancora oggi sul Carso diverse imprese operano nel settore dell’escavazione e della commercializzazione della pietra. Nella ricostruzione della cava possiamo vedere alcuni tradizionali attrezzi manuali da lavoro, come martelli e scalpelli.
Le funzioni del Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia
Un pannello illustra il percorso evoluto nel tempo dei compiti del Corpo forestale, dalle attività tradizionali del “forestale” sino ai nuovi importanti servizi offerti alla collettività.
Di particolare impatto l’esposizione dei reperti di specie animali e vegetali a rischio di estinzione tutelate dalla Convenzione di Washington (CITES) sequestrati dall’ex Corpo Forestale dello Stato (Carabinieri Forestali - Servizio CITES) e in affidamento presso il CDN di Basovizza.
La sala delle meraviglie
A conclusione del percorso espositivo, nella piccola sala proiezioni sono disponibili due audiovisivi:
L’eredità
Questo audiovisivo emozionale evidenzia le difficoltà che oggi affliggono i boschi e gli ambienti naturali del pianeta. L’Eredità vuole essere uno stimolo alla sostenibilità, attraverso l’a dozione di piccole azioni quotidiane e l’invito alla riflessione sul ruolo e responsabilità di ognuno di noi nella difesa della Terra.
Speleopasseggiando lungo il corso del Timavo
Audiovisivo che accompagna il visitatore alla scoperta del percorso sotterraneo del fiume Timavo e delle principali grotte ad esso collegate.
La sala delle mostre temporanee
Al fine di rinnovare costantemente l’offerta, il Centro didattico naturalistico si è dotato di una sala dedicata alle mostre temporanee. Attraverso varie modalità di espressione artistica ed espositiva, la sala ospita di frequente nuove mostre o esposizioni realizzate da artisti e ricercatori, incentrate sulle tematiche naturalistiche e sulla cultura e storia del territorio. Dal 2008 al 2020 sono state esposte ben 67 mostre.
Chi volesse esibire le proprie opere d’arte come quadri, immagini fotografiche, sculture o altra espressione artistica inerente alla natura, al Carso o al territorio regionale, può contattare o inviare la propria proposta al CDN. L’utilizzo della sala è gratuito.