La Giunta Regionale


03.03.2011 

AGRICOLTURA: VIOLINO, SAN DANIELE NUOVA OPPORTUNITA' PER ZOOTECNIA FVG

San Daniele del Friuli, 3 mar - Cultura, territorio, origine, qualità: sono gli elementi fondanti del successo del Prosciutto di San Daniele, un caposaldo del settore agroalimentare del Friuli Venezia Giulia.
Un successo ribadito anche oggi, a San Daniele del Friuli, in occasione della presentazione del n. 7 di ''Tiere furlane/Terra friulana'', la rivista del territorio - edita dalla Regione - che prospetta di volta in volta le carature del territorio e delle tradizioni della nostra realtà. L'assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Claudio Violino, nel suo intervento, ha ripreso le parole introduttive del direttore della rivista Christian Romanini soffermandosi sulla ricorrenza del cinquecentenario (1511) della rivolta del ''joibe grasse'' (del giovedì grasso), che non a caso ha coinciso oggi con la presentazione della pubblicazione.
Volino ha infatti posto in analogia il risveglio della civiltà contadina sfociato nel 1511 nella prima rivolta di popolo dell'epoca con quella sorta di rinascimento culturale che la Regione intende favorire all'interno del mondo rurale del Friuli Venezia Giulia, con l'obiettivo di innovare l'agricoltura regionale per renderla meglio competitiva e pronta ad affrontare le sfide del ''dopo crisi''. D'altra parte, il Prosciutto di San Daniele, la sua DOP, il consorzio dei produttori (che, ha ricordato il suo presidente Alberto Morgante, rappresenta 31 prosciuttifici con 600 addetti), il Distretto di San Daniele e l'intera realtà locale hanno già percorso la strada dell'innovazione. E la filiera suinicola è, secondo Francesco Ciani, responsabile dell'Istituto Nord Est Qualità che certifica le produzioni locali, l'elemento dell'economia più localistico, radicato e tradizionale che c'è sul territorio del Friuli Venezia Giulia: una realtà sana a livello produttivo in grado lo scorso anno di realizzare 2 milioni e 750 prosciutti, registrando un aumento delle vendite del 5 per cento.
La ricetta del successo del San Daniele, com'è stato specificato, è rappresentata dalla scelta di distribuire il prodotto prosciutto affettato in vaschette che ne garantiscono la qualità e lo rendono esportabile e pronto al consumo. Il San Daniele viene realizzato da prosciutti di razza Large withe, allevati in 4.500 aziende situate in dieci regioni vocate dell'Italia centro-settentrionale. L'affermazione del prosciutto friulano è dovuta anche alla scelta adottata alla metà dello scorso secolo, come hanno ricordato Ciani ed Enos Costantini, di abbandonare l'allevamento del suino nero, razza autoctona diffusa anticamente anche negli allevamenti domestici, per passare al cosiddetto suino pesante (withe large).
Ecco dunque, secondo l'assessore Violino, emergere ora una nuova opportunità per il mondo agricolo regionale: l'esigenza di diffondere la suinicoltura, per fare sì che i maiali destinati alla realizzazione del San Daniele siano per gran parte allevati nel Friuli Venezia Giulia, conferendo in questo modo un maggiore impulso alla DOP ed al prosciutto tipico locale. Nel contempo, la riscoperta dell'allevamento delle razze autoctone locali, come il maiale nero (razza certo meno vocata alla realizzazione del delicato prosciutto di San Daniele), può consentire di ricavare nuovi spazi alla suinicoltura grazie alla qualità e al pregio delle carni. Magari affermandone i prodotti derivati attraverso le prassi dell'agricoltura biologica, settore che sta sempre più consolidandosi tra le attese dei consumatori della regione. ARC/CM