La Giunta Regionale


02.12.2008 

POLITICHE GIOVANILI: ROSOLEN, RIVEDREMO CRITERI LEGGE 12/07

Gorizia, 2 dic - "Trovo condivisibile la proposta di una biennale dei giovani, intesa come valorizzazione di ciò che la gioventù ha da proporre".
E' questa l'opinione dell'assessore regionale alle Politiche giovanili, Alessia Rosolen, in merito alla proposta dell'assessorato provinciale di Gorizia illustrata oggi nel corso della "Giornata delle politiche giovanili".
Secondo Rosolen "questa apprezzabile idea potrebbe trovare spazio all'interno della 'biennale delle idee' alla cui realizzazione sta lavorando la Direzione regionale".
Nel corso del suo intervento l'assessore ha anche valutato le proposte in merito alle possibili modifiche della legge regionale 12/2007, norma che disciplina la promozione della rappresentanza giovanile nonché il coordinamento e il sostegno delle iniziative a favore dei giovani.
In particolare, in merito ai centri di aggregazione giovanile, Rosolen ha convenuto che "occorra puntualizzare meglio la dimensione aggregativa dei luoghi, ma - ha chiarito - non è possibile non riconoscere parità di ruolo sociale al compito svolto dagli oratori. Credo - ha affermato - che quest'opera debba continuare parallelamente a quella altrettanto meritoriamente svolta dai centri di aggregazione comunale, e che rispetto a questi non possa però pensarsi una diversa previsione di legge".
Secondo Rosolen "vi è inoltre necessità di valorizzare anche il centro di aggregazione che nasce dalla libera e autonoma iniziativa dei giovani dove però le istituzioni, contrariamente a quanto fatto in passato, devono fissare regole e paletti ben precisi. Non ci può essere sostegno a quelle forme di aggregazione che favoriscono fenomeni di diseducazione civica. Per questo ritengo - è opinione dell'assessore - che andranno certamente rivisti i criteri di sostegno ai centri di aggregazione, che specifichino ulteriormente ciò che per noi significa aggregazione che promuove la condizione giovanile".
Per quanto riguarda i centri di aggregazione giovanile gestiti dai Comuni, secondo Rosolen "gli operatori devono necessariamente far parte di personale posto direttamente alle dipendenze dei Comuni o comunque la cui retribuzione rimanga a carico di previsioni di bilancio dei Comuni. Porre in capo alla Regione la retribuzione del personale dei centri di aggregazione, penalizzerebbe - ha affermato Rosolen - i contributi alle strutture che ritengo essere più che mai fondamentali".
Oltre a questa revisione, l'Amministrazione regionale è intenzionata a modificare anche altri aspetti della legge 12. "In nessun caso il ruolo decisivo delle pubbliche amministrazioni va sminuito da un organismo, il forum regionale, che così come era stato concepito nella legge 12 - ha spiegato Rosolen - rischia di essere nient'altro che un organismo pletorico, vittima della paralisi decisionale che già paralizza gran parte della burocrazia italiana. Ecco perché abbiamo già avviato una sua revisione, la cui proposta è stata inserita nella legge di bilancio regionale".
La proposta, ha spiegato l'assessore, tende a "qualificare la rappresentanza all'interno del forum stesso, che non potrà essere nei processi decisionali che regolano, ad esempio, il riparto dei fondi alle associazioni, 'una voce più ascoltata' di quella espressa da organismi elettivi o comunque espressione di assemblee elettive, come gli assessori e i consiglieri delegati alle politiche giovanili".
ARC/EP