Gorizia, 2 dic - "Trovo condivisibile la proposta di una
biennale dei giovani, intesa come valorizzazione di ciò che la
gioventù ha da proporre".
E' questa l'opinione dell'assessore regionale alle Politiche
giovanili, Alessia Rosolen, in merito alla proposta
dell'assessorato provinciale di Gorizia illustrata oggi nel corso
della "Giornata delle politiche giovanili".
Secondo Rosolen "questa apprezzabile idea potrebbe trovare spazio
all'interno della 'biennale delle idee' alla cui realizzazione
sta lavorando la Direzione regionale".
Nel corso del suo intervento l'assessore ha anche valutato le
proposte in merito alle possibili modifiche della legge regionale
12/2007, norma che disciplina la promozione della rappresentanza
giovanile nonché il coordinamento e il sostegno delle iniziative
a favore dei giovani.
In particolare, in merito ai centri di aggregazione giovanile,
Rosolen ha convenuto che "occorra puntualizzare meglio la
dimensione aggregativa dei luoghi, ma - ha chiarito - non è
possibile non riconoscere parità di ruolo sociale al compito
svolto dagli oratori. Credo - ha affermato - che quest'opera
debba continuare parallelamente a quella altrettanto
meritoriamente svolta dai centri di aggregazione comunale, e che
rispetto a questi non possa però pensarsi una diversa previsione
di legge".
Secondo Rosolen "vi è inoltre necessità di valorizzare anche il
centro di aggregazione che nasce dalla libera e autonoma
iniziativa dei giovani dove però le istituzioni, contrariamente a
quanto fatto in passato, devono fissare regole e paletti ben
precisi. Non ci può essere sostegno a quelle forme di
aggregazione che favoriscono fenomeni di diseducazione civica.
Per questo ritengo - è opinione dell'assessore - che andranno
certamente rivisti i criteri di sostegno ai centri di
aggregazione, che specifichino ulteriormente ciò che per noi
significa aggregazione che promuove la condizione giovanile".
Per quanto riguarda i centri di aggregazione giovanile gestiti
dai Comuni, secondo Rosolen "gli operatori devono necessariamente
far parte di personale posto direttamente alle dipendenze dei
Comuni o comunque la cui retribuzione rimanga a carico di
previsioni di bilancio dei Comuni. Porre in capo alla Regione la
retribuzione del personale dei centri di aggregazione,
penalizzerebbe - ha affermato Rosolen - i contributi alle
strutture che ritengo essere più che mai fondamentali".
Oltre a questa revisione, l'Amministrazione regionale è
intenzionata a modificare anche altri aspetti della legge 12. "In
nessun caso il ruolo decisivo delle pubbliche amministrazioni va
sminuito da un organismo, il forum regionale, che così come era
stato concepito nella legge 12 - ha spiegato Rosolen - rischia di
essere nient'altro che un organismo pletorico, vittima della
paralisi decisionale che già paralizza gran parte della
burocrazia italiana. Ecco perché abbiamo già avviato una sua
revisione, la cui proposta è stata inserita nella legge di
bilancio regionale".
La proposta, ha spiegato l'assessore, tende a "qualificare la
rappresentanza all'interno del forum stesso, che non potrà essere
nei processi decisionali che regolano, ad esempio, il riparto dei
fondi alle associazioni, 'una voce più ascoltata' di quella
espressa da organismi elettivi o comunque espressione di
assemblee elettive, come gli assessori e i consiglieri delegati
alle politiche giovanili".
ARC/EP