Udine, 30 gen - Il nuovo Consiglio di amministrazione della
Arlef, l'Agjenzie regjonâl pe lenghe furlane, l'organo che si
occupa di pianificazione linguistica, promozione, didattica e
documentazione sulla lingua friulana, si è presentato oggi per la
prima volta ufficialmente, alla presenza dell'assessore regionale
alla Cultura, formazione e istruzione, Roberto Molinaro.
Presieduto da Lorenzo Zanon, che succede a Lorenzo Fabbro in
carica nel triennnio 2006-2008, il Cda è ora composto da Vittorio
Zanon, Christian Romanini, Roberto Dapit, Fabiana Castellarin,
Simone Bressan, Paolo Paron, Giordano Menis, Barbara Macor e
Lucio Roncali (quest'ultimo già membro del precedente cda).
"Tenevo particolarmente ad essere presente all'insediamento
ufficiale del presidente e del rinnovato consiglio per
sottolineare anzitutto la vicinanza della Regione a questa
istituzione. Una vicinanza che - ha sottolineato Molinaro - va
ben oltre il fatto di avere rappresentanti dell'amministrazione
regionale nominati nel consiglio di amministrazione, ma che si
configura come un interesse specifico per l'attività strategica
svolta da questo organo".
La priorità indicata da Molinaro al nuovo vertice è quella di
riflettere sulla relazione tra l'Arlef e il Silce, il Servizio
regionale identità linguistiche, culturali e corregionali
all'estero. "Vanno chiarite le rispettive competenze per
consentire una razionale prosecuzione della progettazione
pluriennale", ha affermato l'assessore.
Un invito, questo, che è stato accolto dal nuovo presidente
Zanon, che ha dato immediata disponibilità per un incontro nel
quale chiarire i rispettivi compiti dell'Agenzia e del Servizio
"per proseguire in un ottica di chiarezza e spirito di
collaborazione".
Nel ringraziare il presidente uscente Fabbro per il "tanto lavoro
svolto, che servirà da punto di partenza per il nuovo cda", e il
direttore in carica, Massimo Duca, per l'importante attività
svolta avvalendosi di un "ridotto ma valido staff di
collaboratori", Molinaro ha rimarcato poi come il cambio di
vertice avvenga in un momento di passaggio dal punto di vista
normativo per la tutela della lingua friulana.
"Da una parte - ha precisato Molinaro - lavoriamo con la legge
482/99, dall'altra cerchiamo di utilizzare gli istituti della
legge regionale 29 che non necessitano di regolamenti di
attuazione. Ma pende ancora l'incognita della pronuncia della
Corte costituzionale sul ricorso presentato dal Governo proprio
su quest'ultimo provvedimento".
In merito ai tempi di risposta della Corte costituzionale,
Molinaro ha affermato che, in seguito alle verifiche effettuate
in queste settimane e non ancora concluse, "il periodo pare non
sarà breve. Occorrerà dunque attrezzarsi - ha avvertito - per una
fase di transizione più lunga del previsto".
ARC/EP