La Giunta Regionale


25.07.2008 

CULTURA: MOLINARO E VIOLINO A SCAVI ARCHEOLOGICI MERETO

Mereto di Tomba, 25 lug - Secondo gli assessori regionali all'Istruzione, Cultura, Sport e Pace, Roberto Molinaro, e alle Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Claudio Violino, che oggi hanno visitato gli scavi archeologici a Mereto di Tomba, dove, in un "tumbare", o tumulo, sono stati scoperti i resti di un giovane vissuto forse 4 mila anni fa, "questo ritrovamento dimostra l'affidabilità a livello di ricerca dell'Università di Udine".
L'ateneo friulano, infatti, grazie anche al sostegno della Regione, ha perseguito con tenacia negli anni le indagini sui tumuli esistenti in molte località della pianura friulana, che dimostrerebbero l'esistenza di popolazioni stanziali tra l'età del Rame e l'età del Bronzo.
"Questa scoperta - ha puntualizzato Molinaro riferendosi all'ultimo ritrovamento di Mereto - evidenzia come l'antica storia del Friuli sia dunque in parte ancora di riscrivere".
L'assessore Violino, il quale ha osservato come il tumulo sia parte essenziale del simbolo toponomastico del Comune di Mereto, ha ricordato l'esistenza di un'associazione (che raggruppa gli undici Comuni del Medio Friuli) per la riscoperta e la valorizzazione dei castellieri e dei monumenti funebri dell'area, spesso trascurati e dimenticati nel tempo. Come la tomba-tumulo di Sant'Osvaldo, a Udine, o i castellieri di Galleriano, Savalons, Sedegliano e Variano, dove sono state eseguite analoghe campagne di scavi che hanno portato anche al rinvenimento di resti umani.
Quello di Tomba, al momento, è comunque il reperto umano più antico rinvenuto nel Medio Friuli.
"C'è una parte della storia della nostra terra - ha aggiunto Violino - riferita a prima dell'arrivo dei Celti, che ci era sconosciuta: e forse questi tumuli testimoniano la presenza dei primi abitanti del Friuli".
Sul luogo degli scavi, Molinaro e Violino, accolti dal vicesindaco di Mereto di Tomba, Sandro Burlone, presenti l'assessore provinciale alla Cultura, Elena Lizzi, e gli amministratori dei Comuni ove si trovano reperti analoghi, hanno ascoltato l'illustrazione delle archeologhe Elisabetta Borgna (direttrice dei lavori) e Susi Corazza sulle tre fasi nelle quali si sono articolati gli scavi.
Il tumulo di Tomba è alto 7 metri, con un diametro di 25, ed è costituito da un basamento di pietre, emerso a seguito degli scavi, di circa 2 metri, sopraelevato rispetto al terreno circostante, mentre la parte soprastante è stata consolidata con palificazioni, nel tempo amalgamatesi al terriccio.
E' il monumento funebre di questo genere più grande che esiste in Friuli. I resti umani che vi sono stati ritrovati, ben conservati, appartengono a un individuo di sesso maschile, dell'età di 17-18 anni, dalla corporatura gracile. L'analisi al Carbonio 14 permetterà ora di conoscere con precisione il periodo nel quale è vissuto. Secondo gli esperti risalirebbe all'epoca tra l'età del Rame evoluta e l'età del Bronzo, quindi tra il 2000 e il 1300 avanti Cristo. I ricercatori presumono si tratti di un capo dell'antica comunità locale oppure di un individuo predestinato a esserlo. Ora il dibattito tra gli studiosi è aperto: asportare i resti dal tumulo, per destinarli a scopi museali, anche per consentire ulteriori, forse altrettanto, proficui scavi o lasciarli nella loro antica tomba.
ARC/Carlo Morandini