Mereto di Tomba, 25 lug - Secondo gli assessori regionali
all'Istruzione, Cultura, Sport e Pace, Roberto Molinaro, e alle
Risorse Agricole, Naturali, Forestali e Montagna, Claudio
Violino, che oggi hanno visitato gli scavi archeologici a Mereto
di Tomba, dove, in un "tumbare", o tumulo, sono stati scoperti i
resti di un giovane vissuto forse 4 mila anni fa, "questo
ritrovamento dimostra l'affidabilità a livello di ricerca
dell'Università di Udine".
L'ateneo friulano, infatti, grazie anche al sostegno della
Regione, ha perseguito con tenacia negli anni le indagini sui
tumuli esistenti in molte località della pianura friulana, che
dimostrerebbero l'esistenza di popolazioni stanziali tra l'età
del Rame e l'età del Bronzo.
"Questa scoperta - ha puntualizzato Molinaro riferendosi
all'ultimo ritrovamento di Mereto - evidenzia come l'antica
storia del Friuli sia dunque in parte ancora di riscrivere".
L'assessore Violino, il quale ha osservato come il tumulo sia
parte essenziale del simbolo toponomastico del Comune di Mereto,
ha ricordato l'esistenza di un'associazione (che raggruppa gli
undici Comuni del Medio Friuli) per la riscoperta e la
valorizzazione dei castellieri e dei monumenti funebri dell'area,
spesso trascurati e dimenticati nel tempo. Come la tomba-tumulo
di Sant'Osvaldo, a Udine, o i castellieri di Galleriano,
Savalons, Sedegliano e Variano, dove sono state eseguite analoghe
campagne di scavi che hanno portato anche al rinvenimento di
resti umani.
Quello di Tomba, al momento, è comunque il reperto umano più
antico rinvenuto nel Medio Friuli.
"C'è una parte della storia della nostra terra - ha aggiunto
Violino - riferita a prima dell'arrivo dei Celti, che ci era
sconosciuta: e forse questi tumuli testimoniano la presenza dei
primi abitanti del Friuli".
Sul luogo degli scavi, Molinaro e Violino, accolti dal
vicesindaco di Mereto di Tomba, Sandro Burlone, presenti
l'assessore provinciale alla Cultura, Elena Lizzi, e gli
amministratori dei Comuni ove si trovano reperti analoghi, hanno
ascoltato l'illustrazione delle archeologhe Elisabetta Borgna
(direttrice dei lavori) e Susi Corazza sulle tre fasi nelle quali
si sono articolati gli scavi.
Il tumulo di Tomba è alto 7 metri, con un diametro di 25, ed è
costituito da un basamento di pietre, emerso a seguito degli
scavi, di circa 2 metri, sopraelevato rispetto al terreno
circostante, mentre la parte soprastante è stata consolidata con
palificazioni, nel tempo amalgamatesi al terriccio.
E' il monumento funebre di questo genere più grande che esiste in
Friuli. I resti umani che vi sono stati ritrovati, ben
conservati, appartengono a un individuo di sesso maschile,
dell'età di 17-18 anni, dalla corporatura gracile. L'analisi al
Carbonio 14 permetterà ora di conoscere con precisione il periodo
nel quale è vissuto. Secondo gli esperti risalirebbe all'epoca
tra l'età del Rame evoluta e l'età del Bronzo, quindi tra il 2000
e il 1300 avanti Cristo. I ricercatori presumono si tratti di un
capo dell'antica comunità locale oppure di un individuo
predestinato a esserlo.
Ora il dibattito tra gli studiosi è aperto: asportare i resti dal
tumulo, per destinarli a scopi museali, anche per consentire
ulteriori, forse altrettanto, proficui scavi o lasciarli nella
loro antica tomba.
ARC/Carlo Morandini
Roberto Molinaro (Assessore regionale all'istruzione, cultura, sport e pace) e Claudio Violino (Assessore regionale alle risorse agricole, naturali, forestali e montagna) al ritrovamento archeologico. (Mereto di Tomba 25/07/08)