Trieste, 13 ago - "Chiederemo al Governo che, in prospettiva di
una chiusura, l'utilizzo del Centro di Gradisca diventi almeno
più coerente con la sua tipologia strutturale". Per Gianni
Torrenti, assessore regionale all'Immigrazione, è questa la cosa
più urgente da fare per ridurre le tensioni all'interno del Cie.
Torrenti ha incontrato questa mattina a Gorizia il prefetto Maria
Augusta Marrosu per un colloquio in cui, com'egli stesso ha
osservato, "sono state evidenziate sostanziali identità di vedute
sulla necessità di superare la Bossi-Fini, una norma che, a parer
mio, non ha mai funzionato, non funziona e non funzionerà mai,
anche se, ovviamente, in questo momento l'impegno del prefetto e
delle Forze dell'ordine è per una efficienza della struttura in
linea con le leggi vigenti".
Ribadendo che "non è possibile accogliere nello stesso ambito
persone in attesa di identificazione o con il permesso scaduto e
chi ha subito una o più condanne ed è stato in carcere",
l'assessore ha rilevato che "anche la dinamica dell'incidente di
questa notte, che ha coinvolto due persone di cui una ferita
purtroppo assai gravemente, attesta l'inadeguatezza del Cie quale
ipotetico luogo di detenzione".
"Il ferito è un marocchino, lì da 4 giorni dopo esser stato in
carcere, dove aveva scontato una condanna per droga" spiega
l'assessore, confermando che era già stato emanato nei confronti
dell'uomo un provvedimento di espulsione.
"Anche questo tentativo di fuga e le sue tragiche conseguenze -
nota l'assessore - sono una conferma che il Cie, tra l'altro in
parziale ristrutturazione, non è adatto ad ospitare chi non ha
più nulla da perdere e quindi rischia il tutto per tutto pur di
restare in Europa".
Una commistione, quella tra individui in attesa solo di essere
identificati e quelli abituati a delinquere, che secondo
l'assessore contribuisce non poco a far lievitare il tasso di
tensione all'interno del Centro ed a ridurre la percezione di
sicurezza, mettendo a dura prova le Forze dell'ordine ed un
personale chiamato a svolgere quotidianamente un compito sempre
più difficile.
ARC/LVZ