La Giunta Regionale


31.10.2023 19:08

Territorio: Amirante, visione rigenerativa e attrazione giovani

Udine, 31 ott - "Il Piano regionale di governo del territorio sarà scritto assieme alle comunità, non sarà calato dall'alto; gli incontri, come quello di oggi, contribuiscono a costruire un progetto sartoriale che lavora su ciò che ferve in regione. Un esempio? Non individueremo nuove zone industriali ma andremo ad analizzare dove c'è una possibilità di sviluppo guardando ad aree ben collegate in termini di viabilità o dove insiste un nido nella zona produttiva o perché vi sia la possibilità di realizzare interventi di edilizia sociale a pochi minuti dall'area".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Cristina Amirante, intervenendo, oggi, nella biblioteca universitaria del Polo scientifico a Udine, al seminario 'Rigenerazione territoriale e driver socio-economici' promosso dal Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura (Dpia) dell'Ateneo udinese, dall'Istituto nazionale di Urbanistica (Inu), sezione Friuli Venezia Giulia, e dalla Comunità di lavoro per la Rigenerazione territoriale, una rete di enti e istituzioni del territorio regionale attiva in regione dal 2022.
I relatori si sono confrontati sul tema della rigenerazione territoriale ovvero la strategia integrata e a lungo termine che mira a rispondere alle criticità territoriali di questi anni fra cui le forme diffuse di dismissione del costruito e di contrazione demografica, le fragilità territoriali legate agli effetti del cambiamento climatico, la ristrutturazione insediativa provocata dai cambiamenti tecnologici, il consumo di suolo.
"Uno degli elementi portanti del Piano sarà proprio fondato sulla visione rigenerativa, accanto alle strategie di limitazione del consumo di suolo", ha detto Amirante sottolineando come la rigenerazione territoriale guardi ad una visione di area vasa di tutto il Friuli Venezia Giulia e debba tenere conto di una strategia che inverta le logiche del passato.
"Non possiamo più consumare suolo come dieci anni fa, considerando anche la decrescita demografica. È necessario quindi capire cosa valorizzare, cosa demolire e rimettere nel sistema; questo riequilibrio consentirebbe alla nostra regione di essere maggiormente attrattiva anche per i giovani, garantendo la già alta qualità della vita e favorendo l'occupabilità. Dobbiamo lavorare affinché i nostri centri siano autonomi energeticamente e in termini di servizi o che lo siano grazie a buoni collegamenti così da creare le condizioni che incentivino le persone a scegliere di vivere nei nostri paesi. Dobbiamo offrire ai giovani tutte le condizioni necessarie affinché possano restare in regione o attrarre quelli che provengono da fuori regione". Accanto all'ascolto del territorio, alle strategie e alla visione, Amirante ha rimarcato l'importanza del rapporto fra pubblico e privato "perché da questa collaborazione, la rigenerazione riceve grande benefici".
Ha aperto l'incontro il saluto del coordinatore dei corsi di studio in Architettura, Alberto Sdegno, mentre lo ha moderato Sandro Fabbro, docente di Tecnica e pianificazione urbanistica e presidente della sezione regionale dell'Istituto nazionale di urbanistica.
Dopo le relazioni di Gioacchino Garofoli, docente di Politica economica e presidente dell'Associazione degli economisti di lingua neolatina, e Giulia Fini e Marcello Modica, ricercatori in Tecnica e pianificazione urbanistica dell'Ateneo friulano è seguita la tavola rotonda, coordinata da Pierpaolo Zanchetta dell'Istituto nazionale di urbanistica-Fvg con la presidente di Legacoop Fvg, Michela Vogrig, il direttore di Confcooperative Fvg, Nicola Galluà, il direttore dell'Agenzia per l'energia (Ape) del Friuli Venezia Giulia, Matteo Mazzolini, la presidente della cooperativa sociale Cramars, Stefania Marcoccio, il sindaco di San Giorgio di Nogaro, Pietro Del Frate e il presidente di PrimaCassa Fvg, Giuseppe Graffi Brunoro. ARC/LP/pph