Viabilità: Amirante, via studio fattibilità su strada Camolli Casut
L'assessore ha incontrato i sindaci di Sacile, Fontanafredda e
Brugnera: necessario ridurre incidentalità nell'area
Pordenone, 18 mar - "In accordo con i sindaci dei tre Comuni
interessati dal passaggio della Strada provinciale 50 e della
viabilità connessa in località Camolli Casut, si è deciso che
l'Edr di Pordenone avvierà uno studio di fattibilità comparativo
per capire quale sia la soluzione più adeguata per modificare la
viabilità esistente al fine di renderla più sicura e con
l'obiettivo di ridurre l'alta incidentalità".
Lo ha detto l'assessore regionale alle Infrastrutture e
territorio, Cristina Amirante, a margine dell'incontro avuto con
i sindaci Carlo Spagnol (Sacile), Michele Pegolo (Fontanafredda)
e Renzo Dolfi (Brugnera), oltre che con i vertici dell'Ente di
decentramento regionale di Pordenone, per valutare la
progettualità da intraprendere al fine di aumentare la sicurezza
lungo la Strada provinciale 50 che, partendo dallo snodo
autostradale dell'A28, attraversa la frazione di Camolli Casut.
L'arteria stradale, più volte negli anni teatro di incidenti
stradali dall'esito anche drammatico, attraversa le località a
cavallo dei territori comunali delle tre Amministrazioni
confinanti incrociando anche via Chiaradia, altra strada che
presenta elementi di pericolosità. Un tratto importante sul quale
negli anni si sono concentrate richieste di interventi -
recentemente anche una petizione popolare - per ridurre la
pericolosità dovuta anche alla velocità che viene raggiunta anche
dai mezzi pesanti provenienti dall'autostrada.
"Le alternative progettuali - ha spiegato Amirante - che saranno
comparate riguarderanno l'ipotesi di un allargamento di via
Chiaradia per assecondare la direttrice di traffico garantendo
però ai frontisti maggiore sicurezza attraverso un marciapiede o
una banchina ciclopedonale, oppure la declassificazione della
provinciale 50 trasformandola in viabilità locale e dotandola di
rallentatori, o altri dispositivi di sicurezza, e di un percorso
ciclopedonale. Oppure ancora - è la terza ipotesi che rientrerà
nello studio - l'allargamento dell'attuale provinciale 50 - nel
tratto in cui assume la denominazione di Strada Casut -
prevedendo anche in questo caso un percorso ciclopedonale e
chiudendo al traffico pesante via Chiaradia e costringendo i
mezzi a risalire lungo via Casut verso l'autostrada A28".
"Le tre opzioni - ha precisato l'assessore - vanno analizzate ed
esplorate proprio per valutare i vantaggi e gli svantaggi delle
rispettive ipotesi e le ricadute sull'intero assetto viario della
zona. Successivamente, in base anche alla valutazione di natura
economica, si deciderà quale progettazione intraprendere. In modo
da realizzare - ha evidenziato l'esponente dell'Esecutivo -
l'assetto viario più adeguato sia rispetto alle necessità di
passaggio del traffico legato alle aree industriali, sia alle
necessità delle comunità locali che avanzano la necessità di
ridurre l'incidentalità e i rischi derivanti dalla viabilità
attuale".
ARC/LIS/ma
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