Salute: Riccardi, riforma tutela competenze e sistema pubblico
Trieste, 31 ott - "La riforma sanitaria affronta un tema
fondamentale per salvaguardare il sistema pubblico: quello delle
competenze, le quali, analogamente alle risorse, non sono
illimitate e vanno organizzate e strutturate con attenzione per
dare risposte concrete ai cittadini di una regione che oggi conta
500mila malati cronici e si posiziona al diciottesimo posto in
Italia per natalità e al secondo per età media più avanzata".
È questo il punto dal quale il vicegovernatore del Friuli Venezia
Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, è partito per
illustrare alla Terza commissione consigliare il disegno di legge
70/2019, ovvero la riforma del sistema sanitario regionale
approvata dalla Giunta Fedriga che sarà discussa in Consiglio
regionale entro l'anno.
Il vicegovernatore ha chiarito che "il disegno di legge conferma
l'integrazione tra ospedale e territorio, l'aggregazione e la
riperimetrazione delle aziende sanitarie ma anche la
concretizzazione del modello hub e spoke con la valorizzazione
delle specializzazioni tramite la definizione chiara dei mandati".
Riccardi ha quindi garantito "grande apertura al dialogo per
arrivare a licenziare una legge che accolga tutti i suggerimenti
costruttivi volti al miglioramento dei servizi ai cittadini" e ha
spiegato che "un elemento cardine della riforma sarà la sua
applicazione graduale al sistema sanitario, con un'attenzione
particolare alla sostenibilità".
"Questo ddl - ha spiegato il vicegovernatore - finalmente mette
insieme assistenza sociale e sanitaria attraverso percorsi
definiti che consentiranno di risolvere una delle criticità
dell'attuale sistema: la presa in carico delle persone alle quali
viene diagnostica una patologia. Rispetto al passato, viene
introdotto un modello organizzativo di maggiore vicinanza al
cittadino che si fonda sulla centralità delle strutture
distrettuali, le quali saranno dotate di un proprio budget, e
l'introduzione della figura dal case manager. Nel momento in cui
quasi un terzo degli utenti ha a che fare con la cronicità non è
infatti accettabile che queste persone debbano cercare
autonomamente le risposta ai propri bisogni all'interno del
distretto".
In merito alla salute mentale, Riccardi ha garantito che "non
prevediamo rivoluzioni all'interno di questi dipartimenti, che
avranno le stesse dimensioni previste dalla legge 17/2014, ma
certamente va superata l'ottica che ha portato a gestire alcune
situazioni secondo un modello a comparti stagni, in particolare
per quanto riguarda i temi della dipendenza, delle fragilità,
della disabilità e della salute mentale. Oggi in tali ambiti
serve una risposta multidisciplinare perché il sistema si deve
adeguare alle necessità delle persone e non il contrario".
Nel corso dell'illustrazione è stata ribadita l'importanza
dell'unitarietà del sistema dell'emergenza-urgenza ma anche che
la riforma affronta numerosi argomenti, tra i quali il
rafforzamento della capillarità dell'offerta sanitaria sul
territorio attraverso i medici di medicina generale, i pediatri
di libera scelta e le oltre 400 farmacie presenti anche nelle
aree più marginali del Friuli Venezia Giulia. "La norma - ha
concluso il vicegovernatore - introduce infatti elementi che
consentono di garantire condizioni particolari per superare le
difficoltà di chi opera nelle aree secondarie dove c'è un numero
esiguo di assistiti".
ARC/MA/fc
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