Immigrazione: Roberti, in prima parte 2021 registrato aumento del 20%
Trieste, 12 mag - "Per quanto riguarda il fenomeno
dell'immigrazione i numeri sono in espansione anche lungo la
rotta balcanica. In Friuli Venezia Giulia, prendendo in
considerazione l'arco temporale che va dall'1 gennaio al 10
maggio, stiamo registrando un aumento che si attesta attorno al
20 per cento rispetto allo stesso periodo del 2020".
Il dato è stato comunicato dall'assessore alle Politiche
dell'immigrazione, Pierpaolo Roberti, durante la riunione della
Commissione Sicurezza della Conferenza delle Regioni che si è
tenuta oggi in videoconferenza.
"Essendo una delle porte di ingresso in Italia, esattamente come
la Sicilia, dobbiamo organizzare le aree per la quarantena di 14
giorni per le persone che entrano nel nostro territorio.
Organizzazione - ha spiegato Roberti - che comporta notevoli
criticità".
Nel corso del suo intervento l'assessore Roberti si è soffermato
su alcune peculiarità del fenomeno in questa parte del Paese. "Il
richiedente asilo in Friuli Venezia Giulia non è certamente al
primo ingresso in area Schengen, visto che ha già attraversato
altri Stati dell'Unione europea e sicuramente almeno la Slovenia.
Pertanto - sottolinea l'esponente della Giunta - queste persone
arrivano sul nostro territorio senza alcun preavviso visto che il
tragitto, dai campi dove sono alloggiati in Bosnia fino alla
nostra Regione, risulta essere piuttosto breve".
"Un altro aspetto preoccupante - ha aggiunto Roberti - è
costituito dal fatto che dallo scorso febbraio sono state
azzerate le riammissioni formali verso la Slovenia come
conseguenza di una sentenza emessa dal Tribunale di Roma. Al
contrario, sulla base di accordi bilaterali, al confine fra
Francia e Italia la polizia transalpina rimanda indietro fra le
80 e le 120 persone al giorno".
Roberti ha parlato anche di alcune notizie di stampa riguardanti
un'iniziativa legislativa della Slovenia. "Avendo pochi agenti a
disposizione, i nostri vicini hanno varato una norma che consente
alle polizie di altri Paesi dell'Unione europea di presidiare il
confine fra la Slovenia e la Croazia. Pare che a breve saranno
operativi agenti della Polonia, dell'Estonia e della Lituania e
che ci sia un reale interessamento anche da parte di Germania e
Austria".
"L'Italia invece, al momento, pare non essere coinvolta in questo
progetto - ha sottolineato l'assessore -. Riteniamo
incomprensibile che le forze dell'ordine del nostro Stato non
possano collaborare con i colleghi sloveni nelle attività di
presidio del confine con la Croazia, evitando così gli arrivi
indiscriminati sul nostro territorio. È opportuno che la
Conferenza delle Regioni interpelli direttamente il Ministero
dell'Interno per comprendere quali siano le intenzioni
dell'attuale Governo in tema di immigrazione".
"Siamo all'inizio della stagione estiva e abbiamo davanti a noi
mesi difficilissimi, con i flussi migratori che proseguiranno
fino ad autunno inoltrato. Con i numeri che stiamo registrando il
sistema non può reggere, anche perché dobbiamo attenerci alle
disposizioni sanitarie per il contenimento dell'epidemia che
impongono misure molto stringenti".
"Il problema va affrontato in modo pragmatico senza
contrapposizioni di carattere ideologico. I dati sugli arrivi
vanno sommati infatti a quelli degli anni passati, senza
dimenticare - ha concluso Roberti - che stiamo ancora
contrastando la diffusione del Covid".
ARC/RT/pph
L'assessore regionale alle Politiche dell'immigrazione Pierpaolo Roberti
Foto Regione FVG
Header
contenuto
Attenzione!
Il sito è ottimizzato per le versioni recenti dei browser più utilizzati.