"Oltre ai 33,7 milioni in Finanziaria, un ulteriore milione per
le associazioni per iniziative per conciliare lavoro e
genitorialità".
Trieste 22 dic - "Rimettere al centro la famiglia e sostenere
la natalità sono le priorità dell'agenda politica e il nostro
impegno per il 2019. Il rinascimento demografico è la base per
una ripresa del tessuto sociale ed economico. Servono nuove
formule e nuove sintesi per esorcizzare il calo progressivo di
nascite e arginare il fenomeno, sempre più incombente e diffuso,
delle culle vuote: archivieremo gli strumenti che non hanno
funzionato e avvieremo una nuova fase attraverso un percorso di
progettazione condivisa con le associazioni familiari.
Naturalmente, non si può prescindere dalle risorse: per questo,
abbiamo destinato 14 milioni e mezzo per l'abbattimento delle
rette degli asili nido, 8 milioni a bonus bebè e 5 milioni e
mezzo alla carta famiglia. Infine, sono previsti 6,2 milioni ai
soggetti gestori per il contenimento delle rette. In tutto, sono
33,7 milioni di euro".
Così l'assessore regionale Alessia Rosolen, nell'illustrare "un
percorso che prevede misure e strumenti ad hoc per abbattere le
spese per gli asili e favorire politiche di conciliazione per le
donne, che devono essere sostenute e tutelate nella doppia veste
di mamme e lavoratrici. Con la Finanziaria abbiamo posto le basi
per costruire un progetto importante, garantendo quasi 35 milioni
alle politiche per un capitolo che costituisce una priorità
assoluta per questa giunta. Presto inizieremo a lavorare sul
primo testo unico sulla famiglia, strumento che permetterà di
raccogliere e riordinare il combinato disposto, non sempre
lineare, di leggi e norme che regolano le famiglie. In Friuli
Venezia Giulia si terranno i primi Stati Generali della Famiglia,
circostanza in cui sarà possibile mettere a confronto le
politiche attuate nelle varie regioni e scambiarsi buone pratiche
nell'ottica di intercettare le esigenze reali delle famiglie,
troppo spesso escluse da bonus calibrati con scarsa precisione".
L'assessore spiega che "la scorsa settimana, con la prima
delibera sul tema, abbiamo garantito un milione per le
associazioni familiari per iniziative rivolte a mamme
disoccupate, per il reinserimento lavorativo delle mamme dopo il
congedo e per conciliare il ruolo di lavoratore e genitore, sia
per le mamme che per i papà. Capitolo importante è il welfare
aziendale: la realizzazione di asili nido, il monte ore e altre
politiche espressamente concepite per i genitori con figli
piccoli verranno incentivate e premiate dalla Regione. Se siamo
tutti convinti che i figli siano la nostra vera ricchezza,
servono investimenti e azioni che uniscano il pubblico e il
privato".
Rosolen entra nel merito della delibera, spiegando che "nel bando
istituito con questo provvedimento incentiviamo le associazioni a
presentare progetti e iniziative per le mamme in cerca di
occupazione o in procinto di tornare alla professione dopo la
maternità o per il benessere familiare: dai dopo scuola ai centri
estivi, dalle tagesmutter ad altre formule che hanno già dato
risultati. La delibera lascia carta bianca alle associazioni, che
possono proporre soluzioni anche esterne al perimetro di misure
già sperimentate, con risultati non sempre brillanti, con
iniziative di raccordo tra servizi pubblici, privati e del
privato sociale, banche del tempo, gruppi di acquisto solidale e
aziende".
Rosolen chiude spiegando che "è opportuno e doveroso descrivere
il fenomeno per quello che è: stiamo assistendo a un crollo della
natalità in Friuli Venezia Giulia. Non ha senso addolcire la
pillola mitigando il concetto, perché finiremmo per distorcere la
realtà. Il trend è agghiacciante: il calo progressivo è stato
sostituito da un dato strutturale, che non può essere relegato
alla categoria delle contingenze. Su base nazionale, nel 2017,
ogni donna italiana ha partorito, in media, 1,24 figli. In Friuli
Venezia Giulia abbassiamo ulteriormente una soglia già
allarmante, precipitando a 1,19 figli per donna. Questi numeri,
poi, devono essere analizzati, non semplicemente elencati:
sappiamo che in Italia alcune regioni del Sud alzano la media,
mentre in Fvg senza gli stranieri fronteggeremmo numeri
addirittura peggiori. Dobbiamo tutti prendere atto del fatto che,
quanto è stato fatto fino ad oggi, non ha portato risultati. Non
possiamo ostinarci a parlare di welfare senza legarlo a doppio
filo al dato economico e occupazionale: oggi il vero problema è
la sostenibilità. Dobbiamo mettere i giovani nelle condizioni di
lavorare e formare una famiglia. Non servono bonus o slogan,
servono tutele reali: lavoro solido e strutturato, tutele vere,
tempi che consentano di conciliare la vita privata con il lavoro.
Non a caso, nelle Politiche per il Lavoro, gli incentivi più alti
sono rivolti alle famiglie. Dire che mettiamo la famiglia al
centro di tutto non è uno slogan, ma un'azione politica che
stiamo già traducendo in atti amministrativi".
ARC/PPD/com
Alessia Rosolen, assessore regionale Lavoro, Istruzione, Università e Famiglia
Foto Regione FVG