Il vicegovernatore alla presentazione a Milano del progetto
"Inabili alla morte"
Udine, 17 gen - "Confine oggi è un termine che non significa
più solo muro, ostacolo, ma una nuova opportunità: così deve
essere letto speriamo in altre parti del mondo dove non è un
termine così lieto come lo è oggi per noi. Gorizia e Nova Gorica
saranno nel 2025 capitale della cultura grazie a quel confine,
che è appunto una nuova opportunità. Questa che parla di confine
è la cultura che il Friuli Venezia Giulia intende proporre
all'Europa del domani: vorremmo essere questo cuore pulsante al
centro di una visione europea".
Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con
delega alla Cultura Mario Anzil, intervenendo a Milano, al
Piccolo Teatro Grassi, alla presentazione del progetto "Inabili
alla morte/Nezmo ni umreti".
Il progetto prevede tre parti e tre spettacoli, partendo dal
romanzo di Joseph Roth "La Cripta dei Cappuccini" e dall'Europa
dei grandi imperi, per poi proseguire, con due nuove commissioni
letterarie, una slovena a Goran Vojnovic e una italiana a Paolo
Di Paolo, a seguire le orme della famiglia Trotta, prima
"all'ombra del muro" negli anni Sessanta, poi nell'entusiasmo
illusorio e nei "sogni illimitati" riaccesisi alla fine del
secolo scorso, al principio degli anni Novanta. I tre testi
diventano tre radiodrammi (sia in italiano, sia in sloveno) e un
libro (sia in italiano sia in sloveno).
Il progetto è una commissione della Regione Friuli Venezia Giulia
in avvicinamento e in occasione di Go! 2025, Nova Gorica e
Gorizia Capitale europea della cultura 2025, prodotto da
Mittelfest in collaborazione con SNG Nova Gorica.
"La Regione è particolarmente soddisfatta dell'esito di questo
lavoro che aveva a suo tempo commissionato, coinvolgendo i suoi
migliori operatori culturali nel progetto della capitale europea
della cultura 2025 e lasciando libertà all'estro, alla creatività
e fantasia: le suggestioni che questo lavoro porta con sé sono in
linea con la visione della cultura del futuro per la nostra
regione", ha confermato Anzil.
L'esponente della Giunta Fedriga tracciando le linee guida del
manifesto culturale del Friuli Venezia Giulia ha evidenziato che
"esso non può che basarsi sulla conoscenza del territorio e
sull'interpretazione della società contemporanea per capire dove
e in che modo sta evolvendo nonché sulla conoscenza del passato,
in particolare quello più recente, che influisce maggiormente
sull'oggi".
Il vicegovernatore ha ricordato che Regione Fvg è in Italia
quella che maggiormente investe in cultura. "Sappiamo - ha
affermato - che è un investimento con una ricaduta benefica su
vari aspetti e che possiamo contare su tanti operatori culturali
di alto livello".
Ricordando come il Friuli Venezia Giulia sia storicamente un
crocevia di lingue e culture, una regione piccola ma
policentrica, Anzil ha evidenziato come sia un luogo dove la
presenza del confine è sempre stata preminente.
"Un confine peraltro mobile, che si spostava in base a come le
guerre modificavano gli equilibri politici: dopo il 1945 il
Friuli Venezia Giulia è diventato per l'Italia il confine
orientale, terra conosciuta da molti durante il servizio
militare. Ci divideva la cortina di ferro, poi all'improvviso,
senza spostarsi, il Friuli Venezia Giulia è diventato il cuore
dell'Europa, piccolo compendio dell'universo, diceva Nievo, che
oggi ha la grande opportunità di affermare con la cultura un
nuovo valore del confine".
Alla presentazione sono intervenuti, tra gli altri, il direttore
artistico di Mittelfest Giacomo Pedini, il responsabile del
programma di Go!2025 Stojan Pelko, il direttore artistico di Sng
Nova Gorica Marko Bratus, il direttore sede Rai Fvg Guido Corso.
ARC/EP/pph
Il vicegovernatore Anzil interviene a Milano al Piccolo Teatro Grassi alla presentazione del progetto "Inabili alla morte"
Il vicegovernatore Anzil interviene a Milano al Piccolo Teatro Grassi alla presentazione del progetto "Inabili alla morte"
La presentazione al Piccolo Teatro Grassi
L. D'Agostino
Foto senza didascalia
L. D'Agostino