La Giunta Regionale


06.03.2015 13:02

AFFIDO FAMILIARE: LA GIUNTA REGIONALE APPROVA LE LINEE GUIDA

Trieste, 06 mar - Fornire uno strumento di informazione e comunicazione chiaro ed esauriente, fruibile da tutti, una guida per orientarsi meglio e utilizzare più efficacemente risorse e servizi, nel rispetto reciproco dei propri ruoli. È l'obiettivo delle "Linee guida per l'Affido familiare in Friuli Venezia Giulia", la cui bozza è stata approvata oggi dalla Giunta regionale su proposta dell'assessore alla Salute e alle Politiche sociali Maria Sandra Telesca.

L'affido familiare consiste in un provvedimento temporaneo che si rivolge a bambini e ragazzi, italiani o stranieri, che si trovano in situazioni di instabilità familiare. Grazie all'affido, il minore viene accolto presso un'altra famiglia che ne fa richiesta, anziché essere istituzionalizzato in una comunità.

"È un dono speciale di solidarietà sociale, che alcune persone decidono di fare a bambini e famiglie in difficoltà. Nasce come risposta di accoglienza e di aiuto che racchiude disponibilità e attenzione ai bisogni e ai diritti dei bambini ad essere educati e amati attraverso una famiglia; è un'esperienza sociale, affettiva ed educativa che regala relazioni significativamente importanti per la crescita armonica di un bambino o di un adolescente e per tutti gli attori coinvolti", ha spiegato l'assessore.

Si tratta insomma di un servizio di aiuto e sostegno creato nell'ottica della tutela dei diritti dell'infanzia, garantendo al minore il diritto a crescere in un ambiente che possa soddisfare i suoi bisogni affettivi ed educativi. "Una possibilità preziosa in cui la Regione Friuli Venezia Giulia ha sempre creduto e che con queste Linee guida punta a favorire", ha aggiunto Telesca.

"Desideriamo accrescere la cultura dell'affidamento e dell'accoglienza, creare curiosità e interesse, offrire stimoli per intraprendere una scelta certamente non facile, ma comunque possibile". Come previsto dalla normativa nazionale, l'affido familiare può essere consensuale, quando è proposto dai Servizi sociali dei Comuni in accordo con la famiglia di origine. È invece giudiziale se disposto dal Tribunale per i Minorenni, anche su proposta dei Servizi e senza il consenso da parte dei genitori naturali, in tutti i casi in cui sia stata riscontrata una situazione di pregiudizio per il minore.

Dal punto di vista temporale, gli interventi di affido sono definiti "leggeri" quando non implicano l'allontanamento del minore dalla sua famiglia naturale ma solo un'accoglienza diurna. L'istituto dell'affido in Friuli Venezia Giulia riguarda un numero crescente di minori, soprattutto adolescenti di nazionalità italiana: erano 393 nel 2011, 411 nel 2012, 436 nel 2013, cui si aggiunge un numero significativo di minori affidati con la modalità dell'affido leggero, che con queste Linee guida si vuole ancora incrementare.

Il documento approvato oggi, che ora sarà portato all'attenzione del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e della competente Commissione consiliare, "è il prodotto di un lavoro a più mani, cui hanno contribuito Regione, Aziende per l'Assistenza Sanitaria, Servizi Sociali dei Comuni, Consultori familiari, associazioni di famiglie affidatarie", ha evidenziato l'assessore Telesca, rivolgendo un "pensiero particolare al ricordo di Nicla Asquini, assistente sociale dell'Alto Friuli, mancata di recente".

ARC/PPD