La Giunta Regionale


12.12.2014 14:53

SOCIALE: FONDO PER L'AUTONOMIA POSSIBILE, NUOVO REGOLAMENTO

Trieste, 12 dic - Su proposta dell'assessore regionale alla Salute e alle Politiche sociali del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca, la Giunta regionale ha approvato in via definitiva il nuovo Regolamento di attuazione del Fondo per l'Autonomia Possibile e per l'assistenza a lungo termine (FAP).

Il FAP è previsto dalla legge regionale 6 del 2006 "Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale" ed è rivolto a persone che, per la loro condizione di non autosufficienza, non possono provvedere alla propria cura e mantenere una normale vita di relazione senza l'aiuto determinante di altri.

Attraverso il FAP si vuole quindi rafforzare il sostegno pubblico all'area della non autosufficienza; favorire la permanenza delle persone non autosufficienti al proprio domicilio, attivando o potenziando la rete di assistenza domiciliare integrata; garantire alle persone con disabilità adeguata assistenza; sostenere le famiglie, fornendo loro risorse e strumenti per assistere i propri congiunti in condizioni di bisogno.

Il nuovo testo, che è stato oggetto di valutazione in III Commissione del Consiglio regionale, Conferenza permanente per la programmazione sanitaria, sociale e sociosanitaria regionale, Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e Consulta regionale delle Associazioni dei Disabili, "tiene conto delle osservazioni e dei suggerimenti formulati da tutti i portatori di interesse - spiega Telesca - e, rispetto a quello approvato in via preliminare, ha subito alcune modifiche mirate e circoscritte, per meglio raccordarsi alle altre norme a sostegno della domiciliarità."

Analogamente al precedente, il nuovo Regolamento prevede che un'équipe multiprofessionale metta a punto un progetto personalizzato, condiviso con l'assistito o con la famiglia e con il medico curante, partendo dalla valutazione dei bisogni individuali e dai risultati attesi.

Assegno per l'autonomia, contributo per l'aiuto familiare, sostegno alla vita indipendente o ad altre forme di emancipazione e di inserimento sociale, ma anche supporto a progetti sperimentali in favore di persone con problemi di salute mentale sono i diversi interventi finanziati dal FAP, non cumulabili tra loro, volti a favorire la domiciliarità. Interventi sempre basati sulla effettiva gravità della condizione di non autosufficienza.

Anche con l'obiettivo di superare talune disomogeneità territoriali, le novità principali consistono in una diversa valutazione delle condizioni di demenza e di malattia terminale; nell'apertura alle forme di domiciliarità innovativa; nell'obbligo per le famiglie di rendicontare almeno il 50 per cento del contributo relativo all'assegno per l'autonomia; nella possibilità di accedere al contributo per l'aiuto familiare anche se l'assistente non è assunto direttamente ma è messo a disposizione da altri soggetti, come ad esempio cooperative o agenzie interinali.

Inoltre, per i progetti di vita indipendente rivolti al mondo della disabilità, è stata introdotta una soglia di accesso basata sull'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE), e parallelamente è stata eliminata la logica degli assi progettuali, mentre gli importi massimi concedibili saranno ora uguali su tutto il territorio regionale, a prescindere dalla fascia di reddito ISEE.

Infine, è stata abbassata da 14 a 12 anni l'età minima per accedere alle altre forme di emancipazione e di inserimento sociale; sono stati introdotti tempi definiti per la presa in carico delle persone non autosufficienti da parte dei servizi territoriali; sono state definite modalità omogenee per l'attribuzione dei punteggi e per la gestione delle liste di attesa.

ARC/PPD

 
sul nuovo Regolamento di attuazione del Fondo per l'Autonomia Possibile e per l'assistenza a lungo termine (FAP), rilasciate a Trieste il 12 dicembre 2014